POLLA. Avviso di conclusione indagini per 59 indagati nell’ambito dell’inchiesta “Febbre dell’oro nero”. L’attività investigativa scattò nelle province di Salerno, Napoli, Avellino, Caserta, Cosenza e Taranto e portò ad un blitz posto in essere nell’aprile scorso (leggi qui).
A coordinarla la DDA che evidenziò l’esistenza di distinte ma collegate organizzazioni criminali intorno ad importanti famiglie mafiose, riconducibili al clan dei casalesi ed ai clan mafiosi tarantini, il cui business era rappresentato da un contrabbando di idrocarburi che ha cagionato allo Stato danni economici per decine di milioni di euro, a cui ha corrisposto un eguale guadagno per tali sodalizi.
Per poter mettere in pratica l’attività il gruppo avrebbe utilizzato un’azienda locale di idrocarburi facente capo ad un imprenditore pollese, anche lui indagato. Quest’ultimo in pochi anni è passato da un bilancio quasi pari allo zero a superare i 15 milioni di euro.
Ora che l’attività di indagine si è conclusa spetterà al giudice decidere per chi aprire il processo.