Agropoli: 13 anni senza Debora Radano. La mamma: “manchi infinitamente”

Era il 17 giugno del 2008. Debora Radano perse la vita in un tragico incidente stradale avvenuto due settimane prima

Di Redazione Infocilento

AGROPOLI. Era in moto con un amico dell’istituto Alberghiero “Paolillo” di Gromola dove aveva appena sostenuto l’esame di terza. All’improvviso, però, il mezzo su cui viaggiava Debora Radano finì fuori strada. Erano le 12.30 del 4 Giugno: la ragazza, apparsa subito in condizioni gravi, fu trasportata all’Ospedale di Vallo della Lucania dove morì due settimane dopo, ovvero il 17 giugno.

Debora viveva tra Agropoli ed Eredita, ma aveva molti amici a Capaccio, dove frequentava la scuola alberghiera.
In un’istante la sua vita e quella di quanti la conoscevano mutò: dalla gioia per il superamento dell’esame del terzo anno alla tragedia di un incidente che dopo due settimane ha portato via una giovane vita.

Quel 17 giugno 2008 è rimasto indelebile nella mente di amici e familiari che oggi stanno scrivendo tanti messaggi sui social per ricordare Debora.

Tra questi anche quello della mamma Teresa Astone, che come ogni anniversario rivolge il suo messaggio alla figlia perduta.

Ed è arrivata di nuovo questa data a ricordarmi tutto il passato che non passerà mai. Dio un giorno dovrà fornirci delle serie spiegazioni… vivo nell’attesa di questo. Cosa ancora racconterò a chi mi chiede di te? Con che parole posso descrivere la figlia meravigliosa che eri? Una figlia che ha portato tanto amore in chi ha incontrato. Una figlia che solo con il suo immenso sorriso illuminava la vita di chi aveva accanto. Cosa ancora racconterò al mio cuore strappato, che ogni giorno non trova quella pace che solo tu sapevi offrire.

Una volta mi dicesti… non dimenticarmi mai. Ovunque andrò, ovunque sarò, io sarò sempre con te. Quelle parole erano forti in quel tempo, erano strane, erano impossibili da comprendere.Solo ora capisco cosa volevi dire. Dovevamo fare ancora tante cose insieme. Qualcosa di reale, qualcosa di sognato e qualcosa che io avrei fatto per te. Amavi le sorprese, amavi ridere, amavi le cose leggere e i sogni. Ogni giorno qualcosa partiva nella tua mente così spensierata. Non avevi limiti ai sogni, alle parole e alla tua speranza. Vivevi di questo. Vivevi di un domani, senza fissare date, e luoghi. Vivevi e basta. Non era importante se il sogno era grande, lontano o impossibile. Niente importava, ti dava luce solo questo.

Si spense tutto all’improvviso, in un giorno scelto a caso chissà da chi, e chissà per cosa. Si spensero i sogni, si spense la speranza, si spense la luce.Hai lasciato in sospeso qualcosa di grande. Ho solo una certezza, che mi spinge oltre. Che in qualche modo il tuo sogno stia proseguendo attraverso me- Che tutto ciò che non hai potuto avere, ti venga donato.

A volte provo ad immaginare come sarà il tuo volto adesso. La tua travolgente curiosità portava a far sorridere tutti. Le mille domande che facevi e le infinite risposte che volevi avere. Voglio immaginarti così, come in questa foto. Voglio immaginarti felice mentre continui a ballare. Una felicità fatta di pace. Una felicità che a me manca. Manca la pace e manca il tuo volto. Con te in me. Sei e sarai ogni giorno un assenza eterna. Manchi infinitamente

Teresa Astone
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