VIBONATI. Un altro comune si aggiunge ai cinque che hanno stretto un patto in virtù del legame con la spedizione di Carlo Pisacane. Si tratta di Vibonati che segue Acri, Padula, Buonabitacolo, Sapri e Napoli.
La proposta era partita proprio dal Comune di Acri (Cosenza) che aveva promosso nei mesi scorsi un gemellaggio nel nome di Giovan Battista Falcone con l’obiettivo di “rafforzare il reciproco legame partendo dalla figura dell’eroe e la spedizione di Sapri, in modo da impegnare, Istituzioni e Cittadini, ad agire nella prospettiva di una cooperazione solidale e duratura”.
Ma chi era Giovan Battista Falcone? Nato ad Acri nell’ottobre del 1834, Falcone fu tra i protagonisti della spedizione. Fu trucidato il 2 luglio a Sanza, insieme a Carlo Pisacane.
Come il Pisacane, anche Falcone cadde senza nemmeno tentare di difendersi e pure per lui sorse presto la voce che si sarebbe tolta la vita (“con una stilettata al cuore”, preciserà anni dopo il comandante del “Cagliari”, A. Sitzia, che però in quel frangente non gli era vicino) per sfuggire alla barbara violenza degli assalitori.
Il corpo, subito bruciato, non fu più trovato, ma, dopo la caduta del Regno borbonico, molti ricordarono la tragica fine del patriota.
Nel 1874 Vincenzo Padula sottolineò quanto di tragico c’era nella prematura scomparsa di “un’anima virile e ardita in un cuore tenero di fanciullo”. Nel 1888 la città di Acri ha dedicato a Giovan Battista Falcone un monumento. Inoltre nel 1957, a cent’anni dalla spedizione, una lapide commemorativa fu scoperta sulla sua casa natale.
Con il gemellaggio i comuni avvieranno forme di collaborazione organizzando annualmente un Convegno finalizzato alla valorizzazione della spedizione di Pisacane e di tutti i suoi componenti e più in generale sul Risorgimento italiano. Inoltre si punta a valorizzare la figura di Giovan Battista Falcone con mostre, incontri e visite a monumenti e luoghi storici.
L’ingresso di Vibonati nell’accordo è conseguente anche alla disputa sul luogo esatto in cui il patriota mazziniano sbarcò con i 300. Non a caso nella frazione costiera di Villammare venne scoperta alcuni anni fa una targa sulla spiaggia dell’Oliveto, dove, appunto, sarebbe sbarcato Pisacane. Una ipotesi contestata dalla vicina Sapri: lo stesso Pisacane nel testamento che ha lasciato, scriveva che il luogo dello sbarco era nella città della Spigolatrice. Di fatto la disputa prosegue tutt’ora.