“L’alta velocità è un tema decisivo per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia ed è inammissibile che le rappresentanze istituzionali del territorio vengano escluse dalla condivisione delle criticità progettuali per essere relegati ad un generico e volutamente confusionario dibattito pubblico”. Lo dichiara in una nota Simone Valiante, già componente della Commisone Lavori Pubblici della Camera dei Deputati nella XVII legislatura ed ora presidente di Consac Infrastrutture, consorzio che raggruppa 40 comuni principalmente dell’area del Cilento.
“Dopo un iniziale confronto con Rfi, viene rifiutata ogni ipotesi di incontro istituzionale. Si è deciso per una parte del tracciato, di abbandonare la vecchia linea tirrenica con costi decisamente inferiori rispetto all’attuale ipotesi progettuale e si ci rifiuta di affrontare nel merito le questioni decisive per un’opera del genere, come escludere un territorio che da Paestum a Sapri registra quasi 3 milioni di turisti e circa trecentomila residenti”.
“Ci chiediamo se queste opere si realizzano o no anche per una vera utenza – prosegue – Si continua, inoltre, ad ignorare che l’attuale percorso incide su uno dei territori più difficili dal punto di vista del dissesto idrogeologico”.
“Siamo in attesa di poterlo spiegare anche al ministro Giovannini, quando avrà tempo di ricevere una delegazione di tanti amministratori di questo Paese, magari alla presenza di Rfi e delle strutture tecniche con le quali si confronta”, conclude Valiante.