Studenti di Castellabate incontrano on line gli educatori dell’Amazzonia

Studenti in collegamento con gli educatori del Centro Alternativo di Cultura che operano in Brasile. Ecco l'iniziativia

Di Comunicato Stampa

CASTELLABATE. Un incontro tra due mondi diversi, da un capo all’altro del pianeta, grazie a una piattaforma di videoconferenze, per conoscersi e confrontarsi sulla realtà di vita dei bambini e dei ragazzi. È l’esperienza che hanno fatto ieri (26 maggio 2021) gli studenti delle classi prime che frequentano la Scuola Secondaria di I grado all’Istituto Comprensivo Castellabate, in collegamento con gli educatori del Centro Alternativo di Cultura (CAC), partner della Fondazione Magis e operante a Belém, grande centro del Nord-Est del Brasile.

A rendere una testimonianza di diretta della realtà amazzonica sono stati Juscelio Pantoja, coordinatore pedagogico del CAC, e Aurilene Silva, assistente sociale e coordinatrice del CAC, in lingua portoghese, con Adriana Di Nicola, cooperatrice internazionale del Magis, che ha fatto anche da traduttrice. 

L’Istituto Comprensivo Castellabate già da diversi anni sostiene i progetti della Fondazione Magis, opera missionaria dei gesuiti, in diverse parti del mondo e quest’anno ha scelto di appoggiare il progetto di solidarietà “Sostegno a distanza” a favore dei bambini e ragazzi del CAC di Belém, che offre a circa 400 minori delle periferie urbane, delle comunità fluviali, delle comunità afrodiscendenti e delle popolazioni indigene, percorsi di formazione e di gioco all’insegna di una società più giusta, equa, inclusiva e rispettosa dell’ambiente.

«Come scuola ci sentiamo corresponsabili dell’educazione al volontariato e alla solidarietà – ha spiegato, nel suo intervento, il dirigente scolastico Gina Amoriello Grazie a questo incontro sono stati messi a disposizione dei nostri ragazzi importanti semi di riflessione che possono aiutarli a riflettere sulla loro vita e su quella dei loro coetanei che vivono in contesti differenti».

Gli studenti cilentani hanno rivolto diverse domande agli educatori brasiliani per conoscere meglio i giochi, le tradizioni culturali e alimentari dei loro coetanei amazzonici. Tanti i punti di contatto e tante le differenze tra due realtà così lontane. A segnare un grande distacco tra le condizioni di vita nei due Paesi è stata anche l’attività didattica durante la fase più acuta della pandemia: i bambini dell’Amazzonia non hanno avuto quasi mai a disposizione collegamenti internet né materiali forniti dalle scuole. Il supporto del CAC si è rivelato prezioso, grazie a una consolidata rete di volontari, associazioni ed enti, per dotare i più piccoli di libri autoprodotti per attività ludiche e didattiche.   

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