Prima Roccadaspide poi Capaccio Paestum hanno celebrato il ritorno in serie A della Salernitana con mister Fabrizio Castori e il team manager Sasà Avallone. A Roccadaspide, all’amministrazione comunale si sono aggiunti tanti piccoli tifosi che hanno voluto salutare da vicino alcuni dei protagonisti di questa cavalcata trionfale.
«La nostra crescita passa anche attraverso l’identità di un territorio, che si riconosce nella squadra di calcio che lo rappresenta, una Squadra che vince e offre esempi di positività, nello sport come nella vita – fanno sapere dal Comune rocchese – La conquista della serie A non costituisce solo una straordinaria impresa sportiva, ha anche, e soprattutto, una importantissima funzione sociale, di presa di coscienza, di consapevolezza e di capacità di riscatto di tutto il nostro Sud».
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri che ha accolto dirigente e allenatore granata nell’area archeologica.
«È stato un modo per ringraziarli per la tanto attesa conquista della Serie A. Una vittoria che ha fatto gioire tutti, tifosi e non, perché c’è l’orgoglio dell’appartenenza a questa terra.
Le vittorie non sono un fatto casuale: dietro la vittoria di un campionato difficile come quello cadetto ci sono tenacia, impegno, sacrificio e c’è chi riesce a tenere insieme la squadra. Ma dietro la squadra che vince c’è anche la società, che ringraziamo per questo importante successo».
La tappa di Paestum è servita anche per ricordare il ventiduesimo anniversario del rogo in cui persero la vita alcuni tifosi granata.
«Nel consegnare a Castori e ad Avallone una targa ricordo di Capaccio Paestum, abbiamo dato la disponibilità a ospitare la Salernitana per i suoi ritiri, sia per le eccellenti strutture ricettive della Città che per i due campi da calcio in erba sintetica, uno a livello del mare a Capaccio Scalo e uno a 400 metri di altitudine a Capaccio Capoluogo». ha concluso Alfieri.