L’articolo inizia con questa splendida foto panoramica scattata con un drone da un fotografo professionista. Essa ritrae l’intera struttura vista dall’altro, proprietà di Giulia Leone e della sua famiglia. La Tenuta degli Eremi è un’azienda agricola biologica situata nel Comune di Pollica, all’interno del Parco Nazionale del Cilento. Il suo nome deriva da un grande eremo collocato nella parte più alta della Tenuta, in cui è conservato un antico frantoio in pietra e dalle cui sommità è possibile scorgere una meravigliosa vista su Capo Palinuro.
L’intera struttura si estende su circa 24 ettari. Durante la visita sono stata accolta da tenerissimi asinelli, una vasta quantità di rose antiche e un meraviglioso glicine in fiore, a tal proposito Giulia ha esclamato:“Non hai bisogno di nessun addobbo, è pronto per farti sposare”! La combinazione del clima mediterraneo e la prosperità del terreno agricolo danno origine ad una quantità innumerevole di prodotti genuini e stagionali. Ringrazio Giulia Leone per aver accettato l’intervista e per avermi fatto da guida portandomi alla scoperta della sua meravigliosa Tenuta!
- Gentile Giulia, parlaci di te e della tua azienda:
La Tenuta degli Eremi è un’azienda biologica che si estende tra la montagna e il mare, è circondata da alberi di ulivi secolari e piante di rosmarino, selvatiche e coltivate, elemento imprescindibile nella dieta mediterranea. La Tenuta sfrutta le proprietà e i benefici del terreno producendo una vasta quantità di beni preziosi: ortaggi, frutta e verdura, olio biologico, mandorle, aloe vera e varie tipoligie di miele: il millefiori, il miele di castagno e di corbezzolo. L’azienda trasforma gli agrumi delle sue piante in deliziose confetture a Km 0 per gli ospiti dell’Hotel La Playa – sempre di nostra proprietà – e con cui vengono preparati degli ottimi dolci per la colazione.
- Che cosa rappresenta la Tenuta degli Eremi e come ti fa sentire prenderti cura della tua attività?
Amo questo posto come se fosse casa, ma anche più di casa: venire qui, stare con gli animali, dargli da mangiare, vedere crescere questi pini, ricordarsi di quando sono stati piantati e come si sono trasformati negli anni è emozionante oltre che una bellissima soddisfazione. Vivere, vedere e assistere al cambiamento di un lavoro costante e quotidiano è qualcosa di ineguagliabile perchè ti accorgi che in campagna ogni anno è diverso da quello precedente.
- Quali sensazioni provi quando ritorni nella tua terra natale?
Ho sempre sentito il bisogno di tornare in Cilento a cadenza regolare. Mio nonno è nato a Celso ma a 17 anni è emigrato in Venezuela. Amava tornare in Cilento e investendo in questo territorio ha fatto si che la sua famiglia continuasse a frequentarlo. Io da quando sono nata trascorrevo i quattro mesi estivi in questa terra, ho passato lunghissimi periodi della mia vita ad Acciaroli. È casa più di Roma, perchè è qui che ritrovo le mie radici.
- Quali sono i ricordi più belli legati alla tua infanzia nel Cilento?
Ho trascorso qui i momenti più spensierati della mia infanzia. Ho costruito le mie amicizie più storiche qui, i miei più carissimi amici li ho conosciuti ad Acciaroli e tutt’ora è il nostro luogo di ritrovo in estate.
- Quale legame intercorre fra il territorio e le vostre specialità?
L’ulivo è tipico del Cilento, è praticamente ovunque. Ci sono varie tipologie di olive: la bianca, la salella, la frantoiana e la pisciottana. Abbiamo piantato anche degli alberi novelli, ma già da prima che arrivassimo noi qui questa terra è sempre stata circondata da ulivi secolari. L’olio cilentano è di una qualità incredibile ed è ricchissimo di polifenoli. Noi non mettiamo la rete, non aspettiamo che le olive cadano, le raccogliamo quando sono leggermente più piccole, prima di raggiungere il culmine della loro maturazione: il che riduce la resa, ma il risultato finale è eccellente. Per quanto riguarda le mandorle, qui hanno trovato il proprio habitat naturale. La combinazione del clima e le proprietà del terreno garantiscono una perfetta crescita. L’aloe vera: mia madre e mia nonna sono nate in Venezuela. In passato tantissimi cilentani sono emigrati in Sud America, ma in particolare in Venezuela. Mio nonno è stato uno di quelli: da Celso è emigrato li, ha conosciuto mia nonna e si sono sposati. Estraiamo il gel dalla foglia dell’aloe, lo abbattiamo e lo vendiamo. È un prodotto che mia madre ha sempre amato e dopo aver scoperto che qui ci sono le condizioni ideali, ha deciso di coltivarlo. Il miele:perchè questo è un terreno ricchissimo di fiori selvatici e sarebbe innaturale non sfruttare a pieno l’opportunità di produrlo in una località come questa.
- Cosa stupisce maggiormente i tuoi ospiti quando visitano per la prima volta la Tenuta degli Eremi?
L’ordine, la precisione, la divisione dei prodotti coltivati e la vista panoramica: il mare e la campagna che poggiano direttamente sul mare colpisce decisamente tutti coloro che vengono a farci visita.
- Come mai hai deciso di operare in bio?
Perchè sarebbe assurdo non farlo: la terra è pura e incontaminata, non ci sono industrie e abbiamo un bassissimo tasso di inquinamento ambientale. In un primo momento abbiamo puntato sulla realizzazione di una cosmesi natuale e senza ingredienti chimici, successivamente abbiamo optato anche per una coltivazione biologica di prodotti che provengono direttamente dall’orto del contadino. Una volta scoperta la genuinità si fa molta fatica ad andare al supermercato a comprare l’insalata. È tutta una questione di abitudine, una cosa tira l’altra e quando assapori il gusto delle cose coltivate con le tue stesse mani ti rendi conto che la mandorla ha un sapore completamente diverso, l’olio ha un colore differente e il rosmarino ha tutto un altro profumo.
- I sacrifici economici compiuti durante la conversione sono stati ricompensati?
Ancora no, siamo felicissimi del risultato raggiunto fin’ora ma non è minimamente finito e probabilmente non finirà mai: in campagna è difficile dire basta o fine. In campagna c’è sempre tanto su cui lavorare, più lavori e più c’è da lavorare, più fai e più pensi che puoi fare altro o puoi fare di meglio e produrre qualche altra cosa. Ritorno economico ancora no perchè siamo partiti da zero e negli anni ci sono state tante spese come il lavoro dei dipendenti, i costi legati alle attrezzature agricole e il mantenimento gli animali. Sicuramente la vendita dell’olio come quella di tanti altri prodotti si autoalimenta: una volta fatto assaggiare ad amici e parenti si crea rete e c’è un passaparola continuo. Sapere che ci sono clienti che usano il nostro olio da anni è una grande soddisfazione.
- Quali sono, a tuo parere, i punti di forza e cosa rende esclusivo il Cilento rispetto ad altre località turistiche?
La difficoltà che si riscontra ad arrivarci è da un lato un punto di debolezza ma dall’altro un gran punto di forza. Io che faccio parte di una famiglia di albergatori è un fattore negativo perchè non c’è un aereoporto vicino, non c’è una stazione comodissima e tutto ciò va a sfavore dei turisti stranieri in quanto grazie alla presenza di questi servizi sarebbe sicuramente più facile raggiungerlo. Dall’altro lato è un fattore positivo perchè il Cilento è una riserva che nel tempo ha mantenuto l’autenticità, lo vediamo ogni giorno attraverso la natura e le coste che la circondano. Il Cilento è sicuramente meno conosciuto della Costiera Amalfitana e di vari altri posti della Campania, però quando qualcuno viene qui lo vede, è palpabile. Riesci a goderne ogni tratto perchè l’anima del posto non si è alterata: lo vedi dalle spiaggie, dalle rocce, dalle persone, dagli stessi cilentani, è totalmente un altro sapore. Il mare è meraviglioso così come i suoi borghi, è collina sul mare e questa è una prerogativa unica nel suo genere.
- Quali sono invece i punti di debolezza del nostro territorio? Secondo te un turista abituato a tutti i comfort di una grande città riuscirebbe a vivere tutto l’anno in Cilento oppure per un periodo di tempo limitato come le vacanze estive?
Come ogni posto dipende dalle persone, sicuramente il Cilento non è per tutti ma è anche vero che chi viene in Cilento da anni difficilmente cambia meta. Le persone che vengono qui d’estate tendono ad essere persone che venivano qui durante la loro infanzia, che erano originariamente di qui oppure che la famiglia veniva in Cilento in passato e crescendo hanno portato i loro figli qui. Solitamente sono persone che conoscono molto bene il posto ma la scorsa estate abbiamo ospitato tantissimi italiani che sono rimasti piacevolmente sorpresi dalle bellezze della nostra terra.
- Per concludere… se potessi descrivere il Cilento con tre aggettivi che possano metterlo in luce al meglio, quali sarebbero?
Autentico, selvaggio e inaspettato.