Dalla Campania l’allarme per il settore wedding: “17mila i matrimoni saltati”

La deputata M5S, Teresa Manzo: “Provvedimenti tempestivi per tutelare il settore che coinvolge 80mila aziende ed oltre un milione di lavoratori”.

Di Ernesto Rocco

“Tra i settori più colpiti dalla crisi dettata dal Covid non possiamo dimenticare quello del wedding, che fisiologicamente ha subito bruschi cali di fatturato, in taluni casi anche pari al 100%, a causa delle numerose nozze rinviate, cancellate o svolte tra pochi intimi per seguire le regole anti-contagio.” Esordisce così la deputata campana del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo, delineando i dati statistici che caratterizzano un settore a rischio default.

“Secondo l’Istat, sono 17.000 i matrimoni saltati tra marzo e aprile 2020, 50.000 se prendiamo in considerazione come parametro di riferimento il periodo tra maggio e giugno 2020. Tantissimi in Italia sono i lavoratori e gli imprenditori di questo comparto che ancora oggi stanno pagando una ripartenza mai, di fatto, avvenuta per le proprie attività da quando ci troviamo a convivere con il Covid”, continua Manzo.

“Per queste ragioni, ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per chiedere al Governo se e quando intenda adottare linee guida nazionali che fissino regole ben precise per il rilancio di questo settore e se potrà essere contemplata la possibilità di lasciare un ristretto margine di autonomia alle Regioni nella gestione delle singole specificità territoriali – insiste – La linea indicata dal M5S per affrontare questa delicata situazione prevede tempi certi per la futura ripresa dei matrimoni e in generale degli eventi in Italia, con sospensione delle cartelle esattoriali e dei tributi per il 2020/21, garantendo allo stesso tempo finanziamenti a fondo perduto per le aziende e indennità per i lavoratori autonomi”.

“Il solo settore del wedding coinvolge più di 80.000 aziende e oltre un milione di lavoratori, ed è per questo che mi auguro provvedimenti tempestivi e adeguati per tutelare un comparto fermo per cause di forza maggiore, accompagnandolo verso una ripresa che cammini di pari passo con il miglioramento della situazione del contagio”, conclude Teresa Manzo.

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