Campania verso la zona arancione: le regole

Soltanto due Regioni resteranno in zona rossa, rischio moderato per la Campania che va verso la zona arancione

Di Redazione Infocilento

La Campania dovrebbe passare da zona rossa a zona arancione alla luce dei dati del monitoraggio settimanale Ministero della Salute-Iss. I dati, come riferisce l’Ansa, sono ora in valutazione da parte della cabina di regia e come sempre saranno valutati dal comitato tecnico scientifico a supporto delle decisioni del ministro della Salute Roberto Speranza che deciderà’ le ordinanze.

Puglia, Sardegna (entrata la scorsa settimana nella fascia di rischio più alta) e Valle d’Aosta rimarrebbero rosse.

Le regole per la zona arancione

Gli spostamenti

Non si può entrare e uscire dal Comune, o dalla regione, ma ci si può muovere liberamente all’interno del proprio comune tra le 5 e le 22 senza autocertificazione.
Si può andare nelle seconde case dentro e fuori regione, a meno che ordinanze specifiche delle regioni lo vietino.
Si può andare da amici o parenti una sola volta al giorno nello stesso Comune, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione con i figli minori di 14 anni.
Chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti può spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Ristoranti e i bar

È vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande dai ristoranti, enoteche e vinerie, fino alle 18 dai bar.
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario.
È consentita la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti.

I negozi

Sono aperti negozi, parrucchieri, centri estetici.
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Le scuole

Sono aperti per le lezioni in presenza i nidi, le scuole materne, le scuole elementari e le medie.
I licei garantiscono l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza.

Lo sport

Restano chiuse palestre e piscine.
Si può andare nei centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base.
È possibile andare in un altro Comune, dalle 5 alle 22, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma. Di corsa o in bicicletta si può entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.

Condividi questo articolo
Exit mobile version