Anticorpi monoclonali, Basile: “Perché ad Agropoli non si utilizzano?”

«Non sarebbe il caso di sbattere pugni sul tavolo per poter somministrare gli anticorpi monoclonali anche ad Agropoli?»

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI. Perché all’ospedale di Agropoli non vengono utilizzati gli anticorpi monoclonali? E’ quanto si chiede Giovanni Basile, presidente dell’associazione Camelot.
«L’agenzia italiana del farmaco ha autorizzato la somministrazione degli anticorpi monoclonali come vaccino per il Covid 19», rammenta l’avvocato agropolese precisando che «questo farmaco è utilizzato per quelle persone che hanno un elevato rischio di morte».

Di recente la Regione Campania, tramite l’unità di Crisi, ha invitato le Asl a predisporre dei piani di somministrazione degli anticorpi . Ebbene, se «i sindaci dell’agro-nocerino subito si sono fatti avanti per chiedere la somministrazione presso l’ospedale di Scafati – osserva Basile – noi non lo abbiamo fatto e i sindaci si sono disinteressati».

L’importanza degli anticorpi monoclonali

Gli anticorpi monoclonali hanno un vantaggio rispetto ad altri tipi di trattamento per l’infezione, perché sono creati per colpire specificamente a una parte essenziale del processo infettivo. Un anticorpo monoclonale viene creato esponendo un globulo bianco a una particolare proteina virale, che viene poi clonata per produrre in massa anticorpi per colpire quel virus. Prima del COVID-19, sono stati sviluppati anticorpi per il trattamento di diverse infezioni virali, come Ebola e rabbia.

SARS-CoV-2 ha una proteina spike sulla sua superficie che aiuta il virus ad attaccarsi ed entrare nelle cellule umane. Gli scienziati hanno sviluppato diversi anticorpi monoclonali per legarsi alla proteina spike di SARS-CoV-2 e impedire al virus di invadere le cellule umane.

Essi sembrano avere effetti rilevanti anche sulle nuove varianti del virus SARS-CoV-2. Queste emergono a causa di mutazioni nel genoma del virus. Gli anticorpi monoclonali rimangono efficaci contro la nuova variante SARS-CoV-2 chiamata B.1.1.7 (segnalata per la prima volta nel Regno Unito). Tuttavia, alcune mutazioni possono causare cambiamenti nella proteina spike che potrebbero interferire con l’efficacia degli anticorpi attualmente disponibili.

L’appello di Basile

Alla luce dei dati confortanti sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali, Basile ne chiede l’utilizzo anche nel Cilento. «Oggi capita che le persone che hanno bisogno di questo trattamento debbano viaggiare fino a Scafati per ricevere questi farmaci. Non sarebbe il caso di sbattere pugni sul tavolo per poterli somministrare anche ad Agropoli?», si chiede l’avvocato agropolese.

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