“L’operazione delle DDA di Potenza e Lecce ha confermato ancora una volta che il Vallo di Diano è al centro di operazioni di diverse e pericolose organizzazioni mafiose. Uno Stato parallelo che attraverso attività commerciali illegali incassa milioni di euro per poi investire il profitto in attività imprenditoriali a danno delle persone oneste e perbene. Le indagini che hanno consentito di accendere un faro su diverse attività illecite bloccandole, ci fa sperare che non tutto è perduto”. Lo ha detto Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale. Le sue parole dopo l’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Sala Consilina che ha permesso di individuare i responsabili di interramenti di rifiuti sul territorio.
“Chi sbaglia deve assolutamente pagare e quando gli errori compromettono il futuro dei nostri figli allora bisogna essere ancora più intransigenti. La cosa che fa ancora più rabbia è l’utilizzo della nostra Terra per attività criminose che seminano inquinamento, pericolo e morte – aggiunge Pellegrino – Dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione, chiederò sia alla Commissione Anticamorra e sia alla Commissione Attività Produttive un’audizione sui temi dei rapporti tra economia e criminalità organizzata. Nel frattempo esprimo la mia gratitudine ai Magistrati e alle Forze dell’Ordine che hanno portato avanti questa importante inchiesta”.
Anche il Comune di Sala Consilina ha manifestato il proprio apprezzamento per l’attività dei militari mentre Atena Lucana ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile “nell’eventuale processo penale per i reati che interessano l’ambiente e il territorio comunale”. “E non esiterà – fanno sapere dal Comune cilentano – ad attivare dispositivi efficaci per salvaguardare e tutelare la salute pubblica”.