“Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”: le proposte di Confesercenti Salerno

Le richieste sul tavolo del Prefetto

Di Redazione Infocilento

Sit-in davanti alla Prefettura di Confesercenti Salerno. Questa mattina la mattina la manifestazione pacifica dei rappresentanti delle imprese salernitane che, tramite l’associazione di categoria, hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Prefetto per chiedere sostegni e aiuti in questa difficile fase economico-sanitaria.

Il presidente di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito, ha consegnato un documento con il quale ha avanzato le proprie proposte per il rilancio delle imprese:

  • Previsione di un “Contributo una tantum automatico” calcolato percentualmente sulla base del contributo già previsto dal Decreto Sostegni che garantisca un immediato sostegno in termini di liquidità alle imprese e professionisti in profonda crisi finanziaria. U
  • Un sostegno reale e trasversale per la ripresa e la continuità prospettica aziendale di tutte le imprese italiane danneggiate dalla crisi con la previsione di un ulteriore Contributo a fondo perduto che abbia le seguenti regole d’accesso: scostamento del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 di almeno il 30% rispetto al fatturato e i corrispettivi dell’anno 2019. L’ammontare del contributo dovuto si calcola sulla base di una quota dei costi effettivamente sostenuti dall’imprenditore nell’anno 2020 e strettamente inerenti all’attività d’impresa. Il calcolo per il 2021 è calcolata per una quota pari al 25% dei costi inerenti ed effettivamente sostenuti nell’esercizio 2020 da tutti i soggetti economici che rispettino il requisito d’accesso. Il contributo è erogato in quote mensili di pari importo fino al termine dello stato d’emergenza.

Per quanto riguarda la fiscalità queste le richieste:

  • Reintroduzione del “Tax credit locazioni” secondo le medesime regole previste per tale disciplina nei periodi di applicazione. Tale previsione dovrebbe essere concretizzata almeno dal mese di gennaio 2021 al mese di giugno 2021 stante il fatto che nel primo quadrimestre dell’anno la maggior parte delle imprese commerciali è stato sottoposto a misure restrittive
  • Fiscalità di vantaggio per imprese e lavoratori autonomi di minori dimensioni: previsione di un “Tax Credit per i contribuenti di minori dimensioni” che abbiano un volume d’affari non superiore a 2 Mln di Euro. Il beneficio fiscale consiste nel riconoscimento di un credito d’imposta, cedibile anche a terzi, pari al 60% dei costi sostenuti nell’anno 2020 per l’esercizio dell’attività d’impresa o di lavoro autonomo (costi inerenti all’attività d’impresa e professionale effettivamente sostenuti ed adeguatamente certificati). Il credito è riconosciuto alla generalità dei soggetti individuati indipendentemente dalle condizioni di “incapienza fiscale” o “perdita fiscale”;
  • Ampliamento della disciplina “Super bonus 110%” agli immobili strumentali o comunque utilizzati nell’esercizio dell’attività d’impresa al fine di rendere ancor più appetibile uno strumento giudicato positivo. Tale previsione avrebbe effetti positivi e propulsivi dei vari settori economici coinvolti.
  • Reale semplificazione nella “circolazione dei crediti fiscali” con relativa razionalizzazione delle procedure attualmente previste e della mole documentale richiesta. Tale previsione porterebbe ad un reale vantaggio economico circolare con conseguente costituzione di una vera e propria moneta fiscale.

Ecco, infine, le proposte sul credito alle imprese:

  • Temporary Framework: allungamento durate finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI (di cui alla L. n. 662/96) fino a 15 anni. Operatività del Fondo di Garanzia: durata massima fino a 15 anni; percentuale di garanzia pari al 90% fino a 10 anni e dell’80% oltre 10 anni; importi massimi che dovranno rispettare i limiti attualmente in vigore.
  • Esclusione “temporanea” dalle misure di “concessione” le nuove operazioni oggetto di rinegoziazione / consolidamento garantite dal fondo di garanzia per le imprese che hanno avuto un calo del fatturato nell’esercizio 2020 rispetto all’esercizio 2019 prevedendo su tali operazioni incremento del 25% di liquidità aggiuntiva del debito da rinegoziare/consolidare. L’allungamento fino a 15 anni delle operazioni garantite a valere sul TF e la possibilità di consolidare/rinegoziare le operazioni su indicate con aggiunta del 25% di liquidità aggiuntiva.
  • Estendere ed ampliare la portata dell’intervento del Fondo di Garanzia almeno al 31.12.2021. Tale previsione, per le imprese con un massimo 249 dipendenti e sede in Italia, quale intervento “straordinario” del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI con garanzia concessa gratuitamente, copertura all’80% su qualsiasi operazione (non ricompresa nel Temporary Framework), accesso garantito senza utilizzo del modello di valutazione del fondo; importo massimo totale per azienda di 5 milioni di euro (superato tale limite le PMI potranno utilizzare plafond di garanzie SACE).
  • Prorogare le moratorie ex art. 56 fino al 31/12/2021
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