Capaccio: la festività di San Vincenzo e il legame con Vincenzino Guazzo

La storia

Di Comunicato Stampa

Oggi 5 aprile per la Città di Capaccio Paestum ricorre un grandioso evento quello della festa del Glorioso Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, che un tempo fino alla fine degli anni 60 era festeggiata solennemente con due processioni all’ anno : la prima il 5 aprile dove la banda musicale del posto non si pagava perché il santo era considerato patrono della Banda Musicale di Capaccio ( grazie alla tromba che il santo ha nella mano sinistra che rappresenta una delle sei trombe degli angeli dell’ Apocalisse capitoli 8-9 per questo viene raffigurato con le ali angeliche, e anche la fiamma dello Spirito Santo, il santo nella stessa mano sinistra tiene la bibbia aperta sul libro dell’ Apocalisse 14,7 che è la frase che diventerà il suo motto:“ TIMETE DEUM ET DATE HILLI ONOREM ” che significa : “Temete Dio e dategli onore”);
La seconda processione in onore del santo si teneva il 17 settembre, per questa processione la banda musicale veniva offerta dal popolo.

A San Vincenzo Ferreri era dedicata anche l’ Azione Cattolica di Capaccio sembrerebbe essere nata come Circolo Cattolico soltanto nel 1913 ( fu una delle prime Azioni Cattoliche a nascere nella diocesi di Capaccio-Vallo ) .

La devozione a questo santo fu allargata anche grazie alla tenacia di alcuni sacerdoti che furono parroci di Capaccio come ad esempio : l’ Arciprete Michele Palmieri ( parroco di Capaccio dal 1905 al 1915), l’Arciprete Francesco Guazzo ( Rettore del Santuario della Madonna del Granato dal 1905, parroco di Capaccio dal 17 novembre 1915, il 20 settembre 1917 ebbe il titolo di Arciprete Curato e poco dopo il titolo di Vicario Foraneo, ed in fine il 29 giugno 1924 ebbe il titolo di Monsignore) e Monsignor Giovanni Guazzo (parroco di Capaccio e Rettore del Santuario della Madonna del Granato dal 1950 al 1967).

Il Comune di Capaccio Paestum ha avuto un giovane di nome Vincenzino Guazzo (1917-1939) che era un Chierico Salesiano morto in Concetto di Santità ad Andria ( Ba) presso la Casa Salesiana San Giovanni Bosco.
Vincenzino “ ha vissuto nell’ intimo del suo spirito la sollecitazione alla santità e nell’AC ha rinvenuto lo strumento per sperimentare una precipua funzione formativa che gli ha fatto sentire la chiamata alla testimonianza cristiana, vissuta con slancio di bene all’ interno della parrocchia” (Confronta l’introduzione a cura di D. Luigi Rossi del libro Gesù mi chiama a farmi Santo testimonianze e ricordi di Vincenzino Guazzo morto in concetto di Santità nell’ ottantesimo anniversario di morte a cura di Antonio Ragni).
Vincenzino fin dalla sua giovinezza aveva un forte legame con il Taumaturgo San Vincenzo Ferreri che viene descritto dal Periodico Religioso Sociale il Calpazio numero unico di Novembre- Dicembre 1939 a pagina 4 che ci riporta questa notizia: “ Vincenzino all’ età di quattro anni viene trovato vivo sotto tre enormi macerie degli scalini di casa sua e disse ai genitori di aver visto apparire al momento del crollo il Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, Gesù Bambino e la Madonna del Granato”.
E’ da premettere che per la figura di Vincenzino si sta portando avanti l’inizio per avviare un processo canonico per vederlo un dì beato in mezzo alla schiera dei santi come quelli della porta accanto come il giovane Beato Carlo Acutis e molti altri, per questo fatto ogni 16 del mese si tiene la messa di commemorazione in suo ricordo presso la Chiesa Parrocchiale di Capaccio.

Antonio Ragni

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