Si è chiuso con una sentenza di assoluzione per i soprintendenti ai Beni Ambientali di Salerno Gennaro Miccio e Vittorio Grieco e con la prescrizione per altri 9 imputati, tra committenti dei lavori, progettisti ed esecutori, il processo avviato nel 2017 per la realizzazione di quattro unità immobiliari per case vacanze ad Agnone, nel comune di Montecorice. Un lungo processo arrivato al termine due giorni fa con la sentenza emessa dal collegio giudicante presieduto dal giudice Mauro Tringali e giudici a latere Setta e Vernetti.
Una vicenda giudiziaria che ha visto alla sbarra nomi illustri con l’accusa di abuso di ufficio in merito al rilascio di autorizzazioni che hanno portato alla realizzazione di una struttura turistico-ricettiva a rotazione d’uso, case ed appartamenti per vacanze, composta da quattro corpi di fabbrica ed annesse strutture e relative opere di sistemazione esterna e di garage.
L’intervento edilizio, secondo l’accusa, era in contrasto con le norme del Piano Territoriale Paesistico del Cilento Costiero in quanto comportava notevoli movimenti terra e i soprintendenti avrebbero comunque rilasciato parere paesaggistico favorevole con il quale si consentiva la condotta illecita.
Per Gennaro Miccio, ora ex soprintendente, e Vittorio Grieco, difesi dall’avvocato Franco Maldonato, a chiusura del processo è arrivata l’assoluzione perché il fatto non sussiste, per gli altri imputati è stata emessa sentenza per prescrizione.
Nel pool di legali che hanno lavorato a difesa dei vari imputati anche gli avvocati Vincenzo Montone, Domenicantonio D’Alessandro, Luisa Feola, Gennarino Crocamo, Carmine Giovine.