Cammarano: “Fonderie Pisano a Buccino, Regione avvii fase di ascolto”

Il presidente Commissione Aree Interne: “La nota dell’assente Bonavitacola non giustifica mancato coinvolgimento dei territori”

Di Comunicato Stampa

“La scelta di delocalizzare le Fonderie Pisano dall’area di Fratte, a Salerno, al comune di Buccino, non può non essere assunta senza che prima non vi sia stata una fase di ascolto delle tante realtà che rappresentano il territorio. Per questo, dopo averne recepito le rispettive istanze, questa mattina ho voluto convocare in audizione nella Commissione speciale Aree Interne i referenti istituzionali delle aree interessate, così da avere un quadro completo delle possibili criticità e dei disagi che il nuovo insediamento potrebbe comportare. Con tutti condividiamo le preoccupazioni relative alla presenza di un’industria pesante in un territorio a fortissima vocazione naturalistica. Senza dimenticare che l’area industriale in questione è stata dichiarata distretto agroalimentare, ed è la ragione per cui affermate aziende trasformatrici hanno costruito qui, negli anni, la loro fortuna e la loro reputazione a livello nazionale e internazionale. La stessa area, inoltre, è in procinto di entrare a far parte della Strategia Nazionale delle Aree interne, in cui requisiti restano uno sviluppo coerente con le risorse umane, naturali ed economiche del luogo”.

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione speciale regionale Aree Interne Michele Cammarano a margine dell’audizione di questa mattina.

“Dispiace per l’assenza dell’assessore all’Ambiente Bonavitacola, che con una comunicazione ufficiale ha voluto rivendicare l’assoluta terzietà della Regione nella vicenda. Ma proprio perché nella decisione, secondo Bonavitacola, non ci sarebbe stata alcuna volontà politica della Regione, sarebbe opportuno che la stessa giunta avviasse un confronto con un comprensorio importante del territorio salernitano che attraverso decine di sindaci, imprenditori, associazioni e gruppi locali esprime un’esigenza chiara. La Regione è ente prima di tutto pianificatorio e di indirizzo e non può esimersi da una valutazione politica di una vertenza che investe le sue materie di competenza come ambiente e sviluppo delle aree interne. Non possono esistere cittadini di A e di serie B, soprattutto se si tratta di cittadini che già vivono sulla propria pelle i disagi connessi a un’oggettiva carenza di servizi di ogni genere”. 

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