LAUREANA CILENTO. Acqua corrente maleodorante e praticamente inutilizzabile. Accade a Laureana Cilento e nello specifico nella frazione di San Martino dove i residenti riscontrano da tempo questa problematica. Tra essi vi è Raffaele Marino: «Da circa 15 giorni utilizzare l’acqua in casa è diventato praticamente impossibile – spiega – perché c’è un fortissimo odore di cloro. Ormai son giorni che io e la mia famiglia usiamo l’acqua minerale per cucinare e per gli altri usi casalinghi. Oltre ai gesti giornalieri che sono stati stravolti – aggiunge – ho dovuto modificare anche altre abitudini come quelle legate alla cura degli animali da allevamento e alla coltivazione del mio orticello perché quell’acqua non è idonea nemmeno per tali scopi».
La situazione dell’acqua corrente non è limitata all’abitazione di Marino, ma è la medesima anche per altre case limitrofe. Il fatto è stato portato anche all’attenzione del gruppo di minoranza “Uniti per Laureana” che in poco tempo si è attivato.
Nello specifico, il consigliere Anna Lerro ha chiesto lumi a Palazzo di Città, che delega la gestione dell’acqua potabile al consorzio Asis, e sembrerebbe che il problema sia legato ad un eccessivo uso di cloro, dovuto ad una combinazione del caso. La vasca di raccolta di quella che dovrebbe essere acqua potabile non ha ricevuto il solito apporto di liquido ma la quantità di elemento chimico inserito è rimasta invariata. Una quantità che è risultata essere fin troppo superiore a quelle massime tant’è che il cloro non si è adeguatamente diluito. Chi di dovere ha assicurato che l’errore non si sarebbe ripetuto e che si sarebbe rimediato al più presto.
Tali promesse, come spesso accade, sono però cadute nel vuoto. Stando alle testimonianze dei residenti, anche nella giornata di ieri l’acqua continuava ad emanare un forte odore, riscontrato durante ogni utilizzo. «Abbiamo paura per la nostra salute – il grido d’allarme dei cittadini – ci è stato detto che la problematica sarebbe stata passeggera ma così non è stato. Siamo costretti ad usare l’acqua minerale nonostante paghiamo, anche a caro prezzo, quella che sgorga dai nostri tubi. La speranza è che presto la questione si risolva – concludono da San Martino – ma se così non sarà, ci troveremo costretti a far intervenire le autorità sanitarie».
Quella dell’acqua potabile è un’emergenza ormai atavica per il comprensorio e allo stesso tempo rappresenta un paradosso: dal Monte Stella sgorgano tantissime sorgenti di acqua pura e limpida, usate in passato dalla popolazione. Con l’avvento dei consorzi, però, oltre a quanto denunciato dai cittadini, si assiste anche a continui ammanchi di erogazione, in particolare nei mesi estivi.