SESSA CILENTO. Degli ulivi per ricordare le vittime del covid e Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. E’ l’iniziativa messa in pratica a Sessa Cilento dal giornalista e cultore di storia locale Antonio Migliorino. La piantumazione è avvenuta nei pressi dell’edificio che ospita la scuola secondaria di primo grado, dove già in passato si è registrata la messa a dimora di alcuni alberi nell’ambito dell’iniziativa “Adotta un ulivo”, promossa dal Parco e attuata dagli studenti del comune.
Migliorino ha voluto replicare con delle piante della specie “salella” “simbolo della cultura e della tradizione olivicola del territorio” per ricordare “persone che, in circostanze diverse, hanno recentemente lasciato questo Mondo, provocando in tutti noi il più profondo dolore per questo perenne distacco”.
“Il primo arbusto – spiega Antonio Migliorino – è in ricordo delle vittime dell’epidemia di coronavirus, anche perché è da poco trascorsa la 1ª giornata nazionale, solennemente celebrata lo scorso 18 marzo.
Il secondo, invece, in ricordo di Giuseppe Tarallo, docente, politico, ambientalista, già sindaco di Montecorice e presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, deceduto, in ospedale, lo scorso 23 marzo, all’età di quasi 73 anni, a causa di complicazioni susseguenti ad un intervento chirurgico di carattere cardiaco”.
“Il mio è un semplice gesto d’amore, dettatomi dal cuore, che ho voluto mettere in atto, proprio in questo luogo simbolo, dove si formano scolasticamente le giovani generazioni del posto, al fine di rendere vivida, negli anni a venire, la memoria di questi nostri Fratelli e Sorelle, testimoni, con le proprie storie personali, del tempo recente, anche di nostra appartenenza”.
“Se la mia iniziativa ha avuto concreta realizzazione ciò lo devo unicamente al Signor Alberto Rispoli di Omignano, persona dai modi garbati, estremamente gentile, dal grande senso civico e dalle mille risorse personali, il quale ha provveduto, con la maestria che lo contraddistingue, a dare la giusta collocazione e la corretta dimora ai virgulti di Salella”, ha concluso Antonio Migliorino.