“Rivedere la geografia giudiziaria restituendo ai territori alcuni tribunali e alcuni uffici troppo frettolosamente soppressi, recuperando quella giustizia di prossimità che avvicina i cittadini allo Stato e consente una organizzazione delle attività più efficiente e funzionale sia per le strutture e il personale sia per gli operatori”.
Lo dichiara Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali che, oggi alla Camera, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato di aderire alla Proposta di legge presentata dalla deputata del M5S, Elisa Scutellà, per “la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari”.
“Nel mio territorio di riferimento – continua il deputato Conte – con i decreti legislativi del 2012 fu, ad esempio, soppresso il tribunale di Sala Consilina, in provincia di Salerno. Una cancellazione sbagliata, che ha privato un vasto territorio di una sede giudiziaria importante e ha costretto utenti e operatori a migrare addirittura in un’altra regione, presso il Tribunale di Lagonegro, in provincia di Potenza. Un taglio nato esclusivamente da ragionamenti economici, che non ha tenuto in alcun conto l’estensione del territorio, i carichi di lavoro, la difficoltà nei collegamenti. Il tutto ha provocato più costi per gli utenti, una sensazione di abbandono da parte dello Stato e un aggravio di carichi e oneri che ha reso l’esercizio della giustizia più problematico. Con la proposta della collega Scutellà, si può andare verso una rivalutazione dei criteri del 2012 in modo da riscrivere l’assetto di alcune sedi giudiziarie e riparare agli errori compiuti”.
Ma sul caso si apre uno spiraglio. A riaccendere la speranza è una proposta di legge sottoscritta da Anna Bilotti, deputata salernitana del Movimento 5 Stelle e componente dell’Intergruppo parlamentare Geografia giudiziaria. Obiettivo: ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari nel rispetto delle esigenze oggettive dei territori e di princìpi e criteri direttivi finora non presi in considerazione, ma da ritenere necessari e imprescindibili.
«La proposta, di cui è prima firmataria la collega Elisa Scutellà, presidente dell’Intergruppo – spiega Bilotti – si prefigge di delegare il Governo a rivedere la distribuzione degli uffici giudiziari nel territorio nazionale, individuando ulteriori specifici princìpi e criteri direttivi che possano far riconsiderare le scelte operate dal legislatore in materia di geografia giudiziaria e che guardino con la massima attenzione alle particolarità e alle peculiarità dei distretti territoriali, tenendo presente la superiore esigenza di consentire ai cittadini un accesso alla giustizia pieno ed effettivo. In particolare – specifica la deputata salernitana – la proposta chiede di valutare la riorganizzazione prendendo in considerazione la specificità territoriale del bacino d’utenza, caso per caso, analizzando precipuamente le caratteristiche geomorfologiche del territorio e la carenza di collegamenti stradali e ferroviari all’interno delle circoscrizioni di riferimento alla luce del percorso e della distanza da intraprendere tra il tribunale accorpato e quello accorpante. Inoltre, nei contesti provinciali particolarmente estesi e maggiormente colpiti da emergenze di carattere criminale, di valutare, in luogo della riattivazione di sedi di tribunali soppresse, l’opportunità di riattivare una o più sezioni distaccate tra quelle soppresse».
Ma non solo. «La Costituzione – ricorda la parlamentare del M5S – richiede che la giustizia sia amministrata “a misura d’uomo”, abbastanza vicino ai cittadini perché questi possano raggiungere la sede del tribunale dalla loro abitazione con “limitati sacrifici”. Ora, benché obiettivo della riforma attualmente in vigore fossero i risparmi di spesa e il miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario, si ritiene, ove mai tali risparmi si siano effettivamente concretizzati (e non sempre è stato così), che ogni intervento non possa prescindere dall’esigenza di tenere in considerazione il diritto di accedere alla giustizia, quale diritto fondamentale di ogni individuo, insopprimibile in uno Stato democratico».
Di qui la decisione di predisporre la proposta di legge per ridefinire la geografia giudiziaria del nostro Paese. «La proposta è il frutto di una serie di incontri svoltisi nell’Intergruppo Geografia giudiziaria e mi auguro possa presto portare a incrementare i criteri di selezione e a rivalutare quelli preesistenti, consentendo di avere una giustizia più vicina ai cittadini – aggiunge Bilotti – A cominciare, naturalmente, da quelli di alcune aree della Campania che sono state interessate da chiusure e accorpamenti dei tribunali. Un esempio su tutti: il tribunale di Sala Consilina (e la relativa sede distaccata di Sapri), che aveva competenza su un comprensorio di 28 comuni tra il Vallo di Diano e il Golfo di Policastro, accorpato a Lagonegro, un tribunale più piccolo e di un’altra regione. Mi auguro che questa proposta di legge possa essere accolta e approvata in tempi brevi».