Oggi (18 marzo) è la giornata nazionale in memoria delle vittime del covid. Era il 18 marzo del 2020, infatti, quando i telegiornali trasmettevano un’immagine destinata a diventare il simbolo della pandemia: i camion dell’esercito in fila nelle strade di Bergamo per trasportare i feretri dei morti nei forni crematori. In quella giornata l’Italia registrò quasi 3000 vittime a causa del covid.
24 ore dopo anche il comprensorio del Cilento e Vallo di Diano era costretto a fare i conti con la crudeltà del virus. Il 19 marzo 2020, giorno di San Giuseppe, presso l’ospedale di Polla moriva don Alessandro Brignone. Il parroco di Caggiano aveva soltanto 46 anni.
Uno shock per la piccola comunità che alcuni mesi dopo, ad ottobre, perderà anche don Vittorio Lamattina.
Saranno 46 in totale le vittime del covid nel comprensorio valdianese. In tutto il territorio del Parco, invece si raggiungeranno le cento vittime. La prima nel Cilento la registrerà Agropoli: il 26 marzo, infatti, moriva a soli 53 anni Alfonso Migliorino, ferroviere, lasciando un senso di grande dolore e sconforto in città.
Purtroppo l’elenco delle vittime ha continuato a crescere. Eppure ancora oggi, tra lentezza e diffidenza nelle vaccinazioni, si fatica a battere il virus.