E alla fine il Totem della Pace di Rutino venne giù. Il progetto di riqualificazione della chiesa di San Michele Arcangelo e dell’area antistante procede a spron battuto e a nulla sono valse le polemiche, espresse via social, di una parte della popolazione rutinese, a strenua difesa del simbolo di pace e unione eretto nel 2010. Alla base della demolizione, vi è la decisione del sindaco Giuseppe Rotolo, in collaborazione col parroco, di costruire in quello spazio un oratorio ove, quando sarà possibile, i cittadini potranno aggregarsi ed in particolare i più giovani.
L’intervento rientra in un più grande mosaico che l’amministrazione comunale sta creando negli ultimi anni, dando un nuovo volto al borgo cilentano. Le polemiche, però, non mancano: nei giorni scorsi, la paventata demolizione ha alzato un gran polverone ed il caso ha assunto anche connotati ben più grandi dei confini cilentani. Il Comitato Internazionale dei Totem della Pace ha minacciato il Comune di Rutino di espulsione dalla Rete della Città della Pace in caso di abbattimento della struttura.
Il sindaco Rotolo si è visto costretto ad intervenire sulla questione e ha calmato gli animi: «il Totem – ha spiegato – verrà collocato altrove, in un luogo dove verrà valutato maggiormente».
L’occasione sarà importante anche perché il nuovo totem e l’area in cui sorgerà saranno dedicate alla memoria di Michele Voria, già sindaco di Rutino scomparso nel 2017. «Ho proposto alla famiglia l’intitolazione al mio compianto predecessore – ha aggiunto Rotolo – sarà un ulteriore modo per ricordarlo».