San Francesco d’Assisi ad Agropoli: due nuove testimonianze

Dagli USA il brano musicale "St. Francis's Sermon to the Fish" di Keith Otis Edwards" e da Bergamo "San Francesco d'Assisi predica ai pesci" un dipinto di Dante Montanari

Di Ernesto Apicella

Oggi vi presento due interessanti testimonianze dedicate alla presenza del Santo Patrono d’Italia ad Agropoli, tratte dal mio ultimo libro:” San Francesco d’Assisi ad Agropoli. Una leggenda che diventa Storia“.

Dagli Stati Uniti d’America il brano musicale”St. Francis’s Sermon to the Fish” composto da Keith Otis Edwards”

Nel 2005, l’artista americano Keith Otis Edwards, ha inciso con la Nautical Orchestra, un brano musicale dal titolo “St. Francis’s Sermon to the Fish” (Il Sermone di San Francesco ai pesci). Il brano ha riscosso un buon successo tra i numerosi appassionati di musica religiosa ed è stato pubblicato nel 2012 sul canale “Youtube”. Keith Otis Edwards è nato a Detroit (Michigan,USA) nel 1947. Ha iniziato a scrivere musica, studiando le partiture di grandi maestri, ma ha anche frequentato la “Cass Technical High School” di Detroit. Dove tutti gli studenti di musica erano soggetti a un rigido regime di teoria musicale e lezioni di contrappunto, da parte del direttore del coro Italo Taranta, che aveva studiato a Parigi, con la famosa direttrice d’orchestra Nadia Boulanger.

Il suo obiettivo è scrivere musica affascinante e coinvolgente. Cerca di seguire la regola che Paul Hindemith, famoso compositore e direttore d’orchestra, ha stabilito per i suoi studenti, che se scrivi un pezzo, devi essere in grado d’interpretarne ogni parte. Gli spartiti di Keith sono stati venduti in Svizzera, Germania, Polonia, Ungheria, Inghilterra, Canada, Sudafrica, Norvegia, Malesia e in tutti gli Stati Uniti.

Qui è possibile ascoltare il brano:

“The Sermon of St. Francis to theFish”

Bergamo, “San Francesco d’Assisi predica ai pesci”: un dipinto di Dante Montanari

Dante Montanari nacque a Porto Sant’Elpidio il 19 luglio 1896.
Diplomatosi all’Istituto Tecnico di Osimo, si recò a Milano, pensando d’iscriversi all’Accademia di Belle Arti. Abbandonato il progetto, si trasferì ad Ascoli Piceno, dove imparò a dipingere presso lo zio materno Salvatore Ferrante, insegnante di educazione artistica. Dopo la Prima Guerra Mondiale, si trasferì a Bergamo insieme alla moglie Pia. Il critico Pier Maria Bardi, dice di lui “Quando Dante Montanari giunse a Bergamo, trovò un ambiente artistico molto vivace e attivo. I momenti difficili per la travagliata classe degli artisti erano finiti. Considerò Bergamo come la sua seconda città natale, coltivando durature amicizie, come quella con Giacomo Manzù”. Con la tela “San Francesco tra il lupo e l’agnello”, vinse il Concorso per il “VII Centenario Francescano” e il quadro, contro la sua volontà, fu donato dai Frati Francescani a Mussolini. Negli anni ’40 si trasferì a Milano dove partecipò a numerose mostre in Gallerie private. Nel dopoguerra l’arte sacra occupò un posto di rilievo nella sua opera. 
Da menzionare l’importante “Via Crucis” presente nella Chiesa della Ss. Annunziata di Porto Sant’Elpidio. Morì a Milano il 16 aprile 1989. Nel suo testamento spirituale si leggono queste parole: “Se qualcosa di positivo si è verificato debbo molto a mia moglie e all’amicizia dell’avvocato Guido Tadini e di tutta la famiglia Giacobone.

Scheda

(Dipinto catalogato sul Portale “Lombardia Beni Culturali“. Opere e oggetti d’arte conservati in Lombardia ).

Titolo: “San Francesco d’Assisi che predica ai pesci“;

Artista: Dante Montanari;

Genere: pittura a olio su tela;

Data: 1931;

Misure: Base cm. 92 x altezza cm. 22;

Proprietario: A.S.S.T. Bergamo Est.

Descrizione

Mentre San Francesco d’Assisi parla dell’amore di Dio da uno scoglio, un banco di pesci si avvicina alla riva, sporgendo le teste appena fuori dall’acqua, in gesto di ascolto. Alla fine del sermone il Santo li benedice.   A questo spettacolo assistono meravigliate parecchie persone di tutte l’età, che il Santo esorta a ritornare sulla via del Signore. Alle loro spalle, alcune barche di pescatori veleggiano verso terra, per annunciare il miracoloso evento.

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