Marzo è a tutti gli effetti un mese dedicato alla donna, non a caso l’otto marzo viene celebrata la “Giornata Internazionale della donna“, per ricordare i diritti che ha acquisito durante gli anni, le sue conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche e purtroppo le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto in molte parti del mondo.
Che cosa vuol dire essere donna nel ventunesimo secolo? Ricoprire questo ruolo oggi significa vivere nel mutamento, nella persistenza, essere madre, moglie o semplicemente compagna è una sfida continua, con cui la donna deve fare sempre i conti.
Non a caso una delle tematiche più affrontate nella società moderna è la violenza di genere, un tema molto sentito che rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani. La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale e che portano a conseguenze devastanti come incapacità di lavorare o ancora incapacità di prendersi cura di se stesse e dei propri figli. Ogni anno, ogni giorno e in ogni dove sono molte le donne vittime di violenza che chiedono aiuto, che vogliono sentirsi “non più sole”.
Innumerevoli sono le iniziative e gli aiuti che si stanno sempre di più consolidando e diventando realtà, schierandosi al fianco della donna. Anche nel Cilento sono attivi servizi di ascolto e supporto per le donne vittime di violenza. L’ultimo a nascere è stato il “Servizio antiviolenza Gemma”. La sede è a Vallo della Lucania ma opera su tutto il territorio cilentano, i servizi sono gratuiti h 24.
Nasce dall’esperienza delle professioniste dell’Associazione Manden-diritti, che da anni sono impegnate nel contrasto alla violenza di genere. Avvocati, psicologhe, assistenti sociali, sociologhe, consulenti finanziari , attraverso le quali il servizio offre attività di accoglienza, sostegno psicologico e legale, accompagnamento alle fasi di denuncia e processuali, consulenza ed orientamento economico finanziario per quelle donne che si ritrovano in condizioni di indebitamento conseguente ad una relazione disfunzionale, orientamento lavorativo, attività di sensibilizzazione e prevenzione.
Ne fanno parte: la Coordinatrice e Assistente sociale Monia Monzo, l’Avvocato Antonella Palladino, la Psicologa e Psicoterapeuta Ester Apolito, la Psicologa e Psicoterapeuta Monica Barbato, la Sociologa Vincenza Marino, l’Assistente sociale Marianna Carbutti e la Consulente finanziaria Grazia Biondi. “Ci auguriamo che marzo possa essere non solo il mese che apre le porte alla primavera e al risveglio della natura, ma che con il nostro aiuto ci sia la possibilità di far rinascere tante donne”.