Michele, come il Santo Patrono di Sala Consilina suo paese natio, è il protagonista di una storia che, inevitabilmente, toccherà il cuore e la mente di ogni lettore. Nove anni fa il piccolo grande guerriero di questo racconto, venne alla luce per mettere prestissimo in campo la sua ineguagliabile forza. Michele, insieme alla sua più fedele alleata, mamma Erika, da terra salese, per qualche tempo, si sposta in terra torinese. E’ dalle finestre del Regina Margherita che, mamma e figlio, con le mani strette l’uno all’altra, guardano il cielo immaginando la vittoria contro indesiderati nemici dal nome: allergie, intervento, intolleranze. Quello stesso cielo, prima grigio e nuvoloso, si ricolora di azzurro…è di nuovo il cielo del Sud, è finalmente il cielo limpido di casa.
Michelino, per le maestre e i compagni, cresce spensierato, inizia a fantasticare chi diventerà da “grande”. Parla, ride, gioca felice insieme ai suoi amici finché in quel cielo azzurro ritornano le nuvole. Michelino ricomincia a viaggiare. No, non è Disneyland, è l’ospedale di Roma. Non è la foto alla fine della giostra, è una diagnosi: “sindrome di SanFilippo di tipo A”.
Una malattia degenerativa rara e non del tutto conosciuta ma con quaranta guerrieri dislocati in tutta Italia, ancora del tutto privi di armi. “Sono in corso delle sperimentazioni”, testimonia con voce addolorata ma vigorosa mamma Erika, la quale continuando a lottare con e per il suo bambino, vuole dare un senso a questa battaglia facendola conoscere per incentivare la ricerca. Intanto il piccolo grande guerriero sorride, quegli stessi occhioni dolci e sognanti di nove anni fa continuano a comunicare: amore, fiducia, speranza.