Anche la provincia salernitana non sfugge alle stime analitiche crude, reali e drammatiche che escono fuori dalla proiezione del dossier elaborato da Confesercenti Nazionale anche su base regionale. La Pandeburocrazia, la crisi del turismo internazionale, il calo dei consumi e il sostegno mancato o quantomeno insufficiente per scongiurare la crisi economica e sociale.
In Campania 5000 pubblici esercizi a rischio chiusura, 2000 attività commerciali tra settore moda e commercio idem, il 20% di queste attività riguardano le criticità delle imprese salernitane, dichiara il presidente provinciale Raffaele Esposito: “questo dossier così come stiamo raccontando in maniera reale da ormai un anno, rispecchia la crisi socioeconomica che al pari di quella sanitaria è ormai ovunque quasi”.
Esposito aggiunge: “Quesi perché crescono i poveri in italia un milione in più ma si arricchiscono sempre gli stessi i giganti della vendita sul web che ad ogni lockdown fanno letteralmente festa, i grandi marchi del settore alimentare ed altre poche elette categorie che non hanno mai chiuso”.
“Dall’altra parte la vera crisi e la miseria incalzante.
Continua l’ aspettativa verso il nuovo esecutivo che però sembra, nuovamente, ostaggio della politica, e questo non crea le condizioni di una ripartenza perché viene meno la fiducia, la speranza di poter avere, mi riferisco proncipalmente ai piccoli imprenditori ed ai piccoli esercenti, una vera “mano” istituzionale per salvarsi e non fallire.
A questi numeri impietosi potrebbero aggiungersi le mancate aspettative del comparto turistico, bisogna lavorare adesso, per consentire l’apertura della stagione turistica, chiediamo per questo maggiori controlli territoriali e ci appelliamo nuovamente al senso di responsabilità individuale e collettivo, avere la percezione di una startegia per la nuova ripartenza immediatamente dopo Pasqua sarebbe un segnale davvero importante per l’intero Paese”, conclude.