Ispani: la cultura per rilanciare il territorio

Comune punta su iniziative educative finalizzate a creare una biblioteca, valorizzare il museo delle bambole e restaurare il teatro

Di Redazione Infocilento

Anche il Comune di Ispani ha partecipato al bando del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri “Educare in Comune”. L’obiettivo è “di fare finalmente qualcosa di concreto per i bambini che, in particolare a causa della pandemia, sono stati penalizzati ed hanno subito e sentito fortemente l’emergenza Covid-19”.

“Il nostro è un piccolo Comune  diviso in tre splendidi paesini ma di certo, quelli collinari, hanno sofferto maggiormente la chiusura totale – spiegano da palazzo di città – grazie a questa iniziativa Noi Amministratori del Comune di Ispani vogliamo ricostruire non solo i rapporti sociali che forzatamente sono stati interrotti, ma anche far riconnettere i ragazzi a tutto il territorio del loro Comune proprio attraverso le risorse culturali – storiche – archeologiche che il territorio possiede: una sorta di viaggio storico per avere un contatto con l’oggi attraverso l’ieri”.

Il Comune  ha presentato la domanda nell’area C  “Cultura, arte e ambiente”, incentrata sulla fruizione della bellezza e del patrimonio materiale ed immateriale del territorio, con un’offerta di iniziative educative importanti con l’intenzione di creare una  biblioteca comunale, ad una valorizzazione del  museo delle bambole ed al restauro del teatro,  insomma “una rivalutazione culturale del territorio a tutto tondo”.

Per la realizzazione di questa fase l’Ente ha emanato un avviso pubblico indirizzato a soggetti privati, associazioni del terzo settore, imprese sociali, enti religiosi, che abbiano sviluppato una certa esperienza per quest’area tematica affinché collaborino per la concreta attuazione di tutto quello che il comune si prefigge di fare tenendo anche conto, però, delle risorse umane di professionisti presenti sul territorio, integrazione non solo culturale ma anche umana così che “l’oggi” rappresentato dai bambini si incontri concretamente anche con “l’ieri” rappresentato da tutte le maestranze che daranno un concreto contributo al progetto.

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