Alta Velocità e linee storiche: possibili novità per Cilento e Vallo di Diano

Trenitalia studia le soluzioni per la mobilità. Non solo il nuovo tracciato alta velocità, frecce anche per le località turistiche e novità per il Vallo

Di Ernesto Rocco

Alta velocità ma non solo. Rfi investe anche sulle linee storie e tra queste potrebbe esserci la Sicignano – Lagonegro. In un momento storico in cui c’è un grande dibattito e una disputa tra Cilento e Vallo di Diano per ottenere il passaggio dell’alta velocità nell’ambito del nuovo tracciato che collegherebbe Napoli e la Calabria, il direttore generale della Fondazione Fs apre uno spiraglio per la linea che attraversa il comprensorio valdianese.

Linee storiche: la Sicignano – Lagonegro

La Sicignano – Lagonegro potrebbe tornare a funzionare ma per fini truistici. E’ quanto ipotizzato durante un webinar tenutosi ieri, dal titolo “Paesaggi ferroviari per la sostenibilità del territorio e lo sviluppo locale. A piccoli passi verso la Strategia Nazionale per lo sviluppo Sostenibile (SNSvS)”.

E’ stata l’occasione per presentare il progetto “Paesaggi ferroviari lucani per la sostenibilità del territorio e lo sviluppo locale. Un cammino green lungo la Lagonegro-Spezzano Albanese”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Esso ha l’obiettivo di recuperare e valorizzare l’ex ferrovia calabro-lucana riconvertita in una greenway di prossima apertura.

La volontà delle ferrovie è quella di definire una nuova connessione tra i borghi dell’entroterra e le aree naturalistiche in cui essi sono inseriti. Si innescherebbe così un processo di sviluppo locale nell’area Val d’Agri-Lagonegrese in Basilicata.

Il progetto si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti a promuovere le nuove modalità di turismo sostenibile e le potenzialità legate alla riconversione dei percorsi ferroviari inutilizzati.

In tal senso, proprio durante il webinar, il direttore generale della Fondazione Fs Italiane, Luigi Cantamessa, ha evidenziato la posizione strategica di Lagonegro, tra Adriatico e Tirrenico e punto terminale della linea da Sicignano.

«Pensiamo a questa tratta come una ferrovia turistica e pensiamo a Lagonegro come punto di interscambio meraviglioso in cui, da un bel bagagliaio degli anni ’30, scendono decine di ciclisti con le due ruote a seguito o di camminatori con i propri zaini in spalla e proseguono per Spezzano Albanese su questa neonata via del cammino», ha detto Cantamessa.

Alta Velocità per le località turistiche

Sul fronte alta velocità, invece, Rfi apre uno spiraglio per il Cilento.

«Le Frecce – fanno sapere dal gruppo Fs – non serviranno più solo le grandi città, ma allargheranno la rete anche alle città medie/piccole e alle località turistiche. Sarà un riposizionamento graduale con un’offerta flessibile che si adeguerà ai nuovi bisogni della società. L’Alta velocità si estenderà al sud accorciando l’Italia. Già tra un paio di anni si potrà percorrere Bari – Napoli in poco più di due ore. Il tutto in sicurezza e permettendo di salvaguardare l’ambiente, perché il treno è uno dei mezzi più ecologici per spostarsi».

Insomma se da un lato ci sarà una nuova linea da Napoli alla Calabria, dall’altro potrebbero esserci collegamenti veloci anche per le località turistiche, come avvenuto durante la stagione estiva nel Cilento.

Con quali modalità e tempistiche non è chiaro. Tuttavia dalle Ferrovie sottolineano l’importanza che questi collegamenti hanno avuto: «Si è rinunciato ad un poco di velocità, ma si è facilitato l’arrivo dei visitatori che hanno potuto raggiungere le mete scelte senza cambi intermedi, fornendo così un sostegno concreto alle economie locali. Una scelta apprezzata nei territori e che ha fatto registrare buoni risultati anche in termini di utilizzo del servizio».

«Altre novità sono allo studio per la prossima estate con l’entrata in vigore del nuovo orario», concludono dalle ferrovie.

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