Rosa Lampasona: «all’ospedale di Agropoli vediamo pazienti più gravi»

Rosa Lampasona, assessore del Comune di Agropoli, interviene sulla situazione dell'ospedale Civile di Agropoli e chiarisce

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI. «Negli ultimi giorni i pazienti che arrivano all’ospedale di Agropoli sono in condizioni più gravi, più giovani e con un quadro radiologico diverso rispetto al passato». Così si è espressa Rosa Lampasona, medico e assessore del Comune di Agropoli. La responsabile del reparto covid dell’ospedale civile è intervenuta in consiglio comunale per rispondere ad una interrogazione del consigliere Gisella Botticchio. Quest’ultima aveva chiesto chiarimenti sulla situazione attuale e sul futuro del nosocomio cittadino.

Covid: l’allarme varianti

«Oggi – ha replicato l’assessore Rosa Lampasona – combattiamo contro il virus e la battaglia è ancora lunga. Negli ultimi giorni il covid è cambiato, è vero che ci sono in giro delle varianti. I pazienti che arrivano ad Agropoli hanno sintomi molto più gravi e non rispondono alle terapie».

La responsabile del reparto covid di Agropoli ha quindi invitato a non speculare sulla situazione dell’ospedale cittadino, ricordando come lo stesso, negli ultimi tempi, sia stato potenziato.

l’assessore Rosa Lampasona chiarisce la situazione dell’ospedale di Agropoli

«L’ospedale è rinato – le parole di Rosa Lampasona – Insieme a Scafati è un punto di riferimento per l’emergenza covid. Ad oggi abbiamo 30 posti che si amplieranno ulteriormente. In questi mesi sono state comprate tante attrezzature, in particolare per la sala operatoria. Abbiamo il personale necessario, anche un cardiologo».

L’assessore agropolese ha rivendicato l’impegno che tutti mettono nel loro lavoro presso il presidio ospedaliero. «In questo momento c’è un’emergenza mondiale – ha concluso – tutte le risorse e tutte le energie si stanno concentrando su questo problema e l’ospedale di Agropoli è un punto di riferimento importante».

Il futuro

Cosa accadrà in futuro? «Sono stati investiti dei soldi, comprate delle attrezzature. Quando l’emergenza sarà finita il nostro ospedale potrà ospitare qualsiasi cosa».

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