“La ferrovia alta velocità non può escludere il Cilento”

Appello per il potenziamento della linea esistente. Per la nuova tratta non c’è stato ancora il preventivo e vincolante assenso del Presidente della Regione Campania

Di Redazione Infocilento

Il turismo è una delle voci importanti del PIL della Regione Campania, il Cilento contribuisce in modo considerevole, nonostante paghi a caro prezzo l’assenza dell’autostrada e di una adeguata rete viaria. Infrastrutture-turismo è un binomio imprescindibile, privare il Cilento dell’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità significa emarginare questo territorio da importanti flussi turistici.

Da queste premesse l’associazione nazionale dei consumatori CODICI, attraverso la Delegazione Territoriale Cilento, ha rappresentato le proprie ragioni al presidente De Luca e alla Commissaria.
Pasquale Abignano, consigliere delegato al turismo della delegazione Cilento, puntualizza: “le opere commissariate prevedono un iter di approvazione semplificato, che coinvolge due figure, i commissari e il Presidente della regione interessata, ex articolo 4 del decreto legge 32/2019 convertito con legge 55/2019. Ci risulta che sulla proposta della commissaria Fiorani non c’è stato il preventivo e vincolante assenso del Presidente della Regione Campania. Per tali ragioni abbiamo rappresentato le ragioni del Cilento, dei turisti che lo devono raggiungere e dei cittadini che già pagano a caro prezzo l’assenza di una autostrada e di una rete viaria adeguata. La dott.ssa Fiorani è stata voluta dal precedente governo sia come Amministratrice Delegata di RFI, sia come Commissaria di ben quattro importanti opere, quale dottore in economia e commercio che s’è sempre interessata di aspetti finanziari della società che gestisce la rete ferroviaria”.

Francesco Carleo, consigliere delegato ai trasporti della delegazione Cilento, precisa: “la proposta della Commissaria è in contrasto con il Piano Territoriale Regionale della Campania, approvato con legge regionale nr.13 del 2008, che prevede il passaggio del corridoio ferroviario Scandinavo-mediterraneo TNT-T (Trans European Network-Transport), quindi della linea Salerno-Reggio Calabria, lungo la Piana del Sele e il Cilento. Lo stesso PTR prevede che Salerno e l’attuale stazione di Battipaglia non siano esclusi da tale direttrice.
Colgo l’occasione per ricordare che la velocità della linea tra Battipaglia e Paestum già raggiunge i 200 km/h, che è la velocità di progetto prevista per la Salerno-Praja proposta dalla dott.ssa Fiorani. Una nuova linea per il Vallo di Diano sarebbe un inutile spreco di risorse, con notevole impatto ambientale, priva di requisiti di sostenibilità. A ciò si aggiunga che passare dal Vallo di Diano comporta notevoli investimenti per superare le aree montuose a ridosso degli Alburni, da un lato, e le aree montuose presenti tra Montesano e Praja, dall’altro, il tutto aggravato dalle differenti quote sul livello del mare, valori significativi per le pendenze ferroviarie. Il Cilento è agevolmente attraversabile dalla Piana del Sele, dalle valli dell’Alento, Mingardo e Bussento, restando alla stessa quota di Praja sul livello del mare.
Risulta del tutto inverosimile la proposta della dott.ssa Fiorani che preveda di recuperare 45 minuti di percorrenza tra Salerno e Praja, con una nuova linea di 170 chilometri, lasciando invariati i 200 chilometri di infrastruttura ferroviaria che separa Praja da Reggio Calabria.
Siamo fiduciosi che il presidente De Luca faccia valere le ragioni della Campania e del Piano Territoriale Regionale, rispolverando il progetto di RFI che prevede il recupero di 45 minuti di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria, potenziando la linea esistente”.

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