Centro recupero rapaci di Sessa Cilento, appello per la riapertura

Il centro recupero rapaci di Sessa Cilento, nato a metà anni '90, è oggi simbolo di degrado e abbandono. Appello per la sua riapertura

Di Ernesto Rocco

SESSA CILENTO. «Bisogna riaprire e valorizzare il centro recupero rapaci di Sessa Cilento».
L’appello arriva da volontari e veterinari che si occupano sul territorio di salvaguardare, recuperare e accudire gli animali selvatici che vengono recuperati.

La questione è tornata d’attualità in questa settimana, in seguito al recupero di una poiana ferita a Moio della Civitella. Fondamentale l’intervento dei volontari dell’Anpana di Vallo della Lucania che poi hanno provveduto a trasferire il volatile al Cras di Napoli.

Centro recupero rapaci: l’appello

Tanti animalisti, però, sottolineano il problema dell’assenza di un punto dove ospitare i rapaci recuperati sul territorio durante la riabilitazione. Eppure la struttura esiste, a Sessa Cilento. Qui nel 1994, su impulso di un gruppo di giovani aderenti alla Lipu, venne aperto il centro. Ingente il costo che sfiorava i 250 milioni di lire.

L’attività del centro

Il centro recupero rapaci, inizialmente di proprietà del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, negli anni ha svolto egregiamente la sua funzione.

La sua attività consisteva nel tenere sotto osservazione gli animali presi in cura, si procedeva poi con delle terapie e infine venivano riabilitati.

Prima del reinserimento nel loro habitat naturale avvenivano una serie di controlli: quello del peso, del piumaggio e una verifica della loro capacità a cacciare. Controlli necessari per permettere ai rapaci di tornare ad uno stato di totale autonomia.

Il Centro è stato anche un ricovero stabile per gli animali che non potevano essere reinseriti in natura.

Il centro oggi

Col passare del tempo, però, l’attività è cessata ed oggi il centro recupero rapaci è simbolo di degrado e abbandono.

Qualcuno sperava che qualcosa potesse cambiare nel 2019. L’Ente Parco, infatti, inserì il centro recupero rapaci nell’elenco dei beni da trasferire ai comuni. Ma di fatto nulla è cambiato.

Ora l’appello per la sua riapertura viene riproposto da parte dei tanti volontari che chiedono la ripresa delle attività e una continuità nella gestione.

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