AGROPOLI. E’ un ritornello che si ripete spesso, troppo spesso: “La rupe è in pericolo”. Lo dicono gli abitanti del centro storico di Agropoli che più di tutti hanno il polso della situazione e vedono come si evolve lo stato del costone roccioso su cui si erge il borgo antico. Purtroppo il dissesto, a causa dell’azione del vento e del mare, pare irreversibile. Si segnalano diversi crolli lungo il suo perimetro. Nei mesi scorsi si sono registrati lungo la parete ovest, quella che affaccia sull’area portuale; più di recente qualcuno ha segnalato smottamenti anche sul lato nord, quello che dà sul mare, dove insiste il faro, sotto il quale si aprono delle grotte preistoriche un tempo accessibili, oggi interdette proprio per il pericolo di frane che puntualmente si verificano.
I cittadini chiedono di programmare interventi, valutare progetti da mettere in campo, provare ad accedere a finanziamenti per limitare il problema: se è vero che almeno ora le abitazioni e le strutture presenti ai margini della rupe non sono a rischio c’è anche da intervenire per porre un freno a tali fenomeni.
Eppure sono almeno trent’anni che non vengono eseguiti lavori di messa in sicurezza della rupe. L’ultimo ha previsto l’installazione di una rete reggi-massi lungo la parte della rupe che affaccia sulla spiaggetta della Marina. Anche questa, però, andrebbe sottoposta ad interventi di manutenzione perché in alcuni punti è rotta e non regge i crolli
“E’ necessaria maggiore attenzione per il centro storico – dice un residente – Sia chiaro: qui non temiamo che la rupe crolli del tutto, ma visto che gli interventi di messa in sicurezza richiesti sono imponenti, sarebbe necessario iniziare a programmarli oggi per realizzarli in futuro, per la difesa del costone e per garantire anche la fruibilità di alcune calette sottostanti che possono essere un patrimonio per la città”.
In passato venne lanciata l’idea di una passeggiata lungo il perimetro della rupe, un modo per facilitare l’accesso alla costa, collegare il porto con la baia del Lido Azzurro e in parte frenare la violenza con cui le onde s’infrangono contro la roccia. Ma di fatto nulla di concreto.