Camerota: operatori turistici pronti al ripascimento della Calanca

Privati pronti ad eseguire i lavori per ripristinare la spiaggia della Calanca, minacciata dall'erosione costiera. Si attende l'ok della Regione

Di Letizia Baeumlin

CAMEROTA. Potrebbero prendere il via nelle prossime settimane degli interventi di ripascimento sulla spiaggia della Calanca in vista della stagione estiva. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Scarpitta è pronta a fare la sua parte insieme ai privati.
Si attende il via libera della Regione Campania.
I motivi che impongono la necessità di intervenire sono molteplici.

Ripascimento sulla spiaggia della Calanca: i motivi dell’intervento

“La spiaggia Calanca, principale arenile a servizio dell’abitato di Marina di Camerota, è interessata da un notevole fenomeno erosivo, che nel corso degli anni ne ha notevolmente ridotto la superficie causando notevoli problematiche alla fruizione balneare”, evidenziano da palazzo di città.

Su questo tratto di costa è calcolato che gravitino circa 4000 persone al giorno vista anche la vicinanza di diverse strutture turistiche. Ciò impone di intervenire per risolvere la “situazione di grossa criticità, dovuta alla fortissima erosione in atto che negli ultimi anni ha provocato una notevolissima riduzione della superficie di arenile, essendo quindi al limite della praticabilità e della sicurezza per la pubblica incolumità delle persone che ne fruiscono”. La situazione è ulteriormente peggiorata con le mareggiate degli ultimi mesi del 2020 tanto che in alcuni tratti l’arenile appare quasi scomparso.

Di qui la richiesta di alcuni privati, accolta favorevolmente dall’amministrazione guidata dal sindaco Mario Scarpitta, di intervenire con opere di ripristino dell’arenile finalizzate a recuperare le superfici erose.

Gli interventi programmati

I concessionari esercenti le attività turistiche gravitanti sulla spiaggia della Calanca sono pronti ad effettuare un intervento di ripristino consistente nel prelevamento di sedimenti accumulati nella parte sommersa per poi ridistribuirli lungo la battigia, recuperando così superficie dell’arenile.

L’intervento avverrà senza spese a carico dell’Ente pubblico cui competeranno solo i provvedimenti necessari all’acquisizione di pareri e autorizzazioni.

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