Cinque anni in attesa di un processo. Il tragico incidente nel quale il 16 giugno del 2016 ha perso la vita Pasquale d’Angiolillo e sono rimasti gravemente feriti Simone Maiuri e Marco Mascolo, attende ancora giustizia.
I familiari di Simone, assistiti da Giesse Risarcimento Danni, primo gruppo in Italia specializzato nel risarcimento di incidenti stradali, avevano avviato già nel 2017, a poco più di un anno dall’incidente, una causa civile per reclamare l’intero ammontare del risarcimento dovuto dalla compagnia assicurativa dell’auto sulla quale i tre giovani viaggiavano quella tragica notte, la Renault Clio di Marco Mascolo.
L’incidente. Erano quasi le 3 quando, sulla statale tra Vallo della Lucania e Pattano, in una curva a poche decine di metri dalla Clinica Cobellis, la Renault Clio è finita priva di controllo dapprima in una cunetta, poi contro un palo dell’energia elettrica. Ad avere la peggio era stato Pasquale D’Angiolillo, trovato già senza vita dai sanitari accorsi sul luogo dell’incidente, a causa dei gravissimi traumi riportati. Gravissime anche le condizioni di Simone Maiuri, che sedeva davanti, sul sedile del passeggero affianco al guidatore, riportando lesioni che purtroppo gli impediranno di tornare a camminare.
Il risarcimento e la causa. La compagnia dell’auto ha accettato di versare solamente una parte del risarcimento dovuto, in attesa di chiarire l’esatta dinamica, così Simone e i suoi familiari sono stati costretti ad intraprendere una causa civile, per ottenere il pieno risarcimento.
Nonostante siano trascorsi 3 anni e mezzo, il tribunale di Vallo della Lucania non è però ancora riuscito ad assegnare la causa ad un nuovo giudice, dopo che si sono susseguiti numerosi rinvii.
La causa, inizialmente intrapresa dinanzi al Tribunale di Roma, è stata dapprima riassunta dinanzi al Tribunale di Vallo della Lucania, per essere poi riunita ad altro procedimento già pendente dinanzi a quest’ultimo Tribunale. Nel giugno del 2019, si celebra una udienza dinanzi al Tribunale di Vallo con rinvio, subito, a novembre dello stesso anno. Nel mese di novembre 2019, però, l’udienza non si tiene. Arriva un nuovo rinvio, questa volta per il subentro di un nuovo giudice e contestuale fissazione dell’udienza prevista inizialmente per novembre 2019 al 29 ottobre 2020 (un rinvio di un anno intero).
Anche quest’ultima udienza non è stata mai celebrata e pure l’assegnazione di ruolo del nuovo giudice è stata congelata.
Simone e i suoi familiari, esasperati, a questo punto sono stati costretti a presentare tramite i legali una istanza affinché venisse nominato un nuovo giudice e fissata al più presto la prima udienza, ma il Presidente del Tribunale di Vallo della Lucania ha risposto che la riassegnazione a un nuovo giudice non sarà purtroppo possibile, per motivi di organico, prima del prossimo 18 aprile.
“Ci ritroviamo purtroppo in una situazione assurda, con un processo che, di fatto, a quasi 5 anni dall’incidente deve ancora iniziare – spiega Michele De Bona di Giesse – Purtroppo questa situazione non fa che portare ulteriore tristezza a Simone e i suoi familiari, costretti, dopo ogni rinvio, a rivivere quel tragico incidente. Questi ritardi stanno provocando continuo dolore, la famiglia Maiuri chiede a gran voce che sia fatta Giustizia”.