Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del signor Gianfrancesco Caputo di ringraziamenti al personale ospedaliero di Sapri e Vallo della Lucania con un appello alla classe politica locale:
Il giorno 3 di gennaio sono stato colpito da un devastante infarto che mi ha provocato un arresto cardiaco, sono stato vicinissimo al termine improvviso della mia vita. Se sono ancora vivo lo devo alla prontezza di mia moglie che avendo immediatamente intuito la situazione mi ha condotto presso il Presidio Ospedaliero di Sapri. Se sono ancora vivo lo devo alla repentina reattività del personale medico ed infermieristico del pronto soccorso del P.O. di Sapri diretto, quel fatidico giorno, dalla Dott.ssa Clelia Chiacchio.
Se sono ancora vivo lo devo all’indomabile tenacia del Team di Rianimazione dell’Ospedale di Sapri coordinato dal Dott. Emidio Cianciola coadiuvato dalla Dott.ssa Giulia Monaco; in quei momenti convulsi tutto il Team del reparto Rianimazione non ha mai smesso di sperare nella ripresa delle mie funzioni vitali, anche quando la speranza sembrava svanire.
Se sono ancora vivo lo devo all’intervento chirurgico d’urgenza effettuato dal Dott. Antonio Aloia presso l’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Se sono ancora vivo lo devo alla competenza di tutto il personale del Reparto di Cardiologia del presidio ospedaliero saprese, diretto dalla Dott.ssa Maddalena Matarazzo che mi ha accolto, curato e rimesso in piedi con umanità e professionalità. Se sono ancora vivo lo devo ad una rete pubblica di eccellenti professionisti che hanno dimostrato inoppugnabilmente che lo sviluppo di una proficua sinergia tra diverse strutture ospedaliere salva la vita.
Purtroppo in tema di sanità il nostro Cilento molto spesso è dimenticato, e se in questi giorni si apprende di stanziamenti anche consistenti relativi alla messa in sicurezza e all’edilizia sanitaria a beneficio dell’Ospedale di Sapri, tuttavia è giusto ricordare ai competenti decisori politici che si registrano carenze di organico che riguardano soprattutto i medici, i quali sono costretti a turni massacranti. Mi permetto di rammentare che tutto il personale ospedaliero è esposto a noti rischi professionali ai quali si aggiunge anche il rischio di contagio dovuto alla pandemia in atto. Pertanto è con gratitudine che mi rivolgo a tutta la comunità ospedaliera rilevando che l’attuale situazione del Presidio Ospedaliero di Sapri, a mio modesto parere, necessita di un continuo monitoraggio da parte di tutti i Sindaci del Golfo di Policastro e dei Consiglieri regionali eletti nella provincia di Salerno, al fine di tutelare ed incrementare le funzioni dell’intera struttura.
In ultimo ma non per ultimo, ringrazio Colui che ha guidato le mani dei medici che mi hanno salvato, ringrazio la Provvidenza che nella sua misericordia ha voluto restituirmi alla mia famiglia e Don Pasquale Pellegrino Cappellano del P.O. di Sapri che mi ha aiutato a riflettere riguardo la nuova vita che mi è stata concessa.