Cilento

Camerota, scarichi a mare: amministratori e funzionari a rischio processo

Le accuse

Carmela Santi

9 Febbraio 2021

Scarichi a mare nel tratto della costiera cilentana che bagna una delle Spiagge più belle D’Italia, Cala Bianca. Ancora una tegola giudiziaria sul comune di Camerota. Inquinamento ambientale e sversamento di acque reflue in mare sono le accuse a carico dell’ex sindaco Antonio Romano, l’attuale primo cittadino, Mario Salvatore Scarpitta, Antonietta Coraggio quale responsabile dell’Area ambiente del Comune e Alessandro Di Rosario in qualità di responsabile dell’Area manutenzione. Amministratori e funzionari rischiano il processo. Per tutti è stata fissata per il 13 marzo l’udienza preliminare presso il Tribunale di Vallo della Lucania. La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata dalla Procura vallese a chiusura delle indagini avviate nel comune della costiera Cilentana.

Secondo l’accusa i quattro imputati quali titolari e responsabili sia dello
scarico di acque reflue urbane provenienti dalla rete fognaria delle località Camerota capoluogo, Lentiscosa e Licusati, quest’ultima dotata dell’unico depuratore esistente nel Comune che, “senza alcun trattamento, confluivano in corsi d’acqua superficiali tra cui il vallone delle Fornaci, sia dello scarico di acque reflue urbane nelle condotte sottomarine situate in località Calanca e all’esterno del porto di Marina di Camerota che senza alcun trattamento, confluivano direttamente in mare, opere peraltro, prive di concessione demaniale marittima, agivano in violazione di legge ed in assenza di qualsivoglia autorizzazione allo scarico rilasciate dall’Autorità preposta”.

In particolare nel 2015 quando c’era il sindaco Romano, nel porto di Marina di Camerota fu accertato uno scarico diretto di acque reflue in mare, di colore scuro e maleodorante proveniente dalla condotta di scarico del troppo pieno della vasca di pretrattamento rinvenuta in pessimo stato di manutenzione con vasca colma di fanghi, griglia di separo è completamente ostruita da rifiuti solidi ed elettropompe malfunzionanti. Una situazione di di estrema irregolarità accertata nuovamente nel corso di attività di controllo nel 2017 quando alla guida del comune c’era Scarpitta. A chiusura delle indagini la procura ha chiesto per i due sindaci e per i due funzionari Coraggio ( attuale vice sindaco di Vallo della Lucania ) e Di Rosario. In particolare i due sindaci omettevano di adottare i provvedimenti a tutela della salute pubblica e di procedere ad idoneo trattamento di depurazione delle acque reflue fognarie determinando così una situazione di inquinamento ambientale.

Delle indagini in corso e della richiesta di rinvio a giudizio sono state informate le persone offese, ovvero il Ministro dell’Ambiente e il Comune di Camerota. Una vicenda giudiziaria avviata un bel po’ di anni fa e che arriva alla richiesta di rinvio a giudizio qualche mese dopo l’inaugurazione nel Comune di Camerota del nuovo depuratore alla presenza del Governatore Vincenzo De Luca e a lavori realizzati proprio da Scarpitta per sistemare tutti i depuratori cittadini.

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