Dopo la fiction RAI, lo spettacolo teatrale e prima dell’inizio delle riprese del Docufilm LA VERITÀ NEGATA, ha visto la luce un nuovo lavoro, innovativo, diverso, frutto dell’impegno e dello studio degli studenti del Liceo Parmenide di Vallo della Lucania, guidati dall’attrice e regista Alessia Pellegrino e Giovanna Pellegrino: il radiodramma “ANGELO”.
Il progetto nasce grazie a Mariano Pellegrino, presidente della Cooperativa Sociale Labor Limae, all’interno del progetto regionale “In Cammino per una scuola sempre più inclusiva” che dichiara – “Noi crediamo che attraverso la scuola possano veicolare il rispetto per l’ambiente, per le istituzioni, per la società. Nel momento in cui abbiamo potuto beneficiare di un progetto europeo come questo, abbiamo ritenuto che non si potesse prescindere dal raccontare la storia di un uomo, il cui impegno era rivolto proprio alla legalità all’interno delle istituzioni, con delle idee innovative, tese a valorizzare la bellezza di un intero territorio”.
Il radiodramma ha il patrocinio e il sostegno della Fondazione Vassallo. Il Presidente Dario Vassallo, commosso dalle voci dei ragazzi cilentani dice – “Questo radiodramma è un lavoro completo. Riesce a mettere insieme le varie componenti della nostra società: la
cultura, la scuola, il teatro. Tutti insieme per raccontare un dramma che, attraverso quest’opera, diventa vita. Sentirlo attraverso le voci dei ragazzi, vuol dire ascoltare il futuro.”
IL PROGETTO – Il radiodramma ha preso vita grazie ad un laboratorio teatrale che ha visto coinvolti gli studenti del Liceo Parmenide di Vallo della Lucania, diretto dal Prof. Francesco Massanova che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, dapprima in presenza e, successivamente, attraverso video lezioni.
“Abbiamo dovuto, necessariamente, adeguarci al momento, per garantire la continuità ai ragazzi e non perdere il lavoro svolto in oltre 40 ore di lezioni in presenza. Ovviamente, il teatro non si può fare in video e per questo abbiamo optato per cambiare i nostri piani e iniziare un lavoro sulla voce e la dizione, al microfono e in fase di registrazione. Il tema scelto non era semplice da trattare, né da drammatizzare, grazie ad Alessia e ai ragazzi tutto è avvenuto con entusiasmo e semplicità”.
Racconta la docente Giovanna Pellegrino.
“Attraverso questo progetto ho conosciuto Angelo Vassallo più da vicino. Quello che mi ha trasmesso questo grande uomo è stato, principalmente, l’amore per il territorio, cosa che manca a tutti noi ragazzi” così si esprime Francesca Braile, 16 anni e attrice del radiodramma.
Con altrettante sentite parole si esprime Luca Mancini, 18 anni – “Angelo è stato un uomo grande che ha combattuto per l’intero Cilento”.
IL RADIODRAMMA –
“Con i ragazzi è nato spontaneamente, dopo settimane di ricerca e studio, un testo che raccontasse la poetica di Angelo Vassallo, un uomo, sindaco, pescatore, una personalità, un simbolo che mi auguro anche oggi di poter conoscere ancora, nel nostro territorio, ma ovunque, perché necessario alla società.” dichiara Alessia Pellegrino, docente e adattatrice del testo, continua – “La cosa che più mi colpisce è che, a distanza di 10 anni dalla sua morte, Angelo riesce a far innamorare del proprio territorio ragazzi di nuove generazioni che, evidentemente, non percepiscono gli stimoli necessari per vivere, lottare e migliorare la condizione di sé e del luogo che vivono”.
Un lavoro insolito, dove la fanno da padrona i suoni, le voci dei ragazzi, di attori professionisti e la voce di Angelo. Momenti molto emozionanti, in cui il Sindaco Pescatore racconta il mare, la terra, la cultura di un luogo dall’incredibile bellezza, che egli aveva saputo valorizzare.
Alessia Esposito, 15 anni, con l’emozione negli occhi e nella voce dichiara: “Abbiamo studiato tantissimo, guardato video, letto articoli e ascoltato la voce di Angelo. Vedere i suoi occhi mentre parlava, mi ha fatto capire chi fosse e quanto amava tutto ciò che faceva. Il radiodramma è stato un grande lavoro per noi, importante per far conoscere la storia di un grande uomo ad altri ragazzi che, come noi, non la conoscevano così bene”.
Parole in italiano, in dialetto che si alternano in un susseguirsi di suoni che richiamano le immagini dei posti che Angelo ha abitato e guidato, fino a spendere la sua vita, per la quale si cerca ancora la verità.
Attraverso l’arte si continua a far vivere un sogno e a ricordare, seminando tra le nuove generazioni, che il cammino con la Legalità è impervio, e possibile solo se lo si affronta tutti insieme.