I Comuni sono a rischio paralisi

“Fra pochi mesi si torna a votare per le Amministrative, ma l’emergenza legata alla penuria di personale è del tutto sottovalutata. Più che candidati occorrono funzionari”.

Di Massimo Sica

Molti Sindaci, a giusto titolo, paventano la possibilità di consegnare le chiavi del Municipio in Prefettura o direttamente al Ministero degli Interni.
I Comuni sono ad un passo dalla paralisi gestionale.
Privi di risorse finanziarie e di personale.
Il principale Ente dello Stato apparato dimenticato e bistrattato.
Negli ultimi anni, in virtù del principio di sussidiarietà, si è assistito ad un continuo ed incessante aumento di adempimenti a carico dei Comuni, senza assicurare, a quest’ultimi, alcuna risorsa aggiuntiva.

O peggio, è stato necessario far fronte alla crescita esponenziale del carico di lavoro, avendo a disposizione minori entrate ed un organico, già di per sé insufficiente, ridotto ulteriormente a causa dei collocamenti a riposo, non sostituibili da nuove unità lavorative per i blocchi delle assunzioni introdotte dalle varie Leggi Finanziarie.

La stragrande maggioranza dei Comuni della Provincia di Salerno, in questa periodo storico, si trova ad affrontare una gravissima penuria di personale.

Basti pensare al settore dei Servizi Demografici.

Per intenderci, tutti i servizi che afferiscono alla persona umana, ovvero: Anagrafe, Stato Civile(tenuta ed aggiornamento dei Registri di nascita, matrimonio, cittadinanza e morte), A.I.R.E.(Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero), I.S.T.A.T., Elettorale, Leva militare, CIE.

Entrando nello specifico, la funzione anagrafica rappresenta una delle cinque funzioni statali che i Comuni sono chiamati ad esercitare per conto dello Stato.

Non a caso, l’art. 14 del Testo unico degli Enti Locali(D.Lgs. 267/2000), stabilisce che il Comune esercita servizi statali per quanto concerne le materie sopra elencate.

Sempre per legge possono essere affidate all’ente comunale ulteriori funzioni amministrative inerenti  ai suddetti servizi assicurando le risorse necessarie per l’esercizio.

Per esplicitare la situazione in modo semplice, basti ricordare che in moltissimi Comuni, nella malaugurata ipotesi di malattia del Responsabile, tutta la “macchina” si bloccherebbe.

Non vi è un sostituto capace neanche di stampare un duplicato di una Tessera Elettorale, un Atto di Nascita, un Atto di Morte, un permesso di seppellimento, un’autorizzazione di trasporto salma, una pratica di iscrizione o cancellazione anagrafica, una Carta d’Identità Elettronica, una pratica A.I.R.E. ecc.

Il Comune, definito: “La casa del cittadino”, “Lo stato sul territorio”, per il fatto di essere l’Ente a contatto diretto con i cittadini, il luogo fisico dove dialogare con l’autorità statale è a rischio paralisi.

Carenze che riguardano anche gli Uffici Tecnici, Finanziari e della Polizia Municipale.

Nel Cilento la stragrande maggioranza dei Comuni ha in convenzione, per un paio di giorni alla settimana, i responsabili del Servizio Tecnico, Finanziario e della P.M. con tutte le difficoltà che ne derivano.

Una situazione da potenziale stallo, completamente, sottovalutata o ignorata sino a qualche tempo fa. Oggi, palesatasi in tutta la sua gravità.

Con colpevole ritardo, si cerca di correre ai ripari.

La maggior parte di coloro i quali saranno eletti Consiglieri Comunali  non hanno contezza del fatto che il primo ed enorme problema che dovranno affrontare sarà la mancanza di personale e le difficoltà burocratiche ed economiche per reclutarlo.

Con la collocazione a riposo di tantissimi Funzionari (l’80% in età pensionabile grazie alla quota 100), gli Enti si sono trovati con settori scoperti e, nel contempo, è andato un enorme patrimonio di conoscenze professionali, non impiegato per la formazioni di giovani sostituti.

Una grave miopia gestionale.

Situazione, già, in essere su molti Comuni, dove non potendo, per ragioni di spesa, indire concorsi, sono stati posti in essere soluzioni provvisorie, ricorrendo a convenzioni con altri Comuni o nomine temporanee ricorrendo all’istituto previsto dall’art. 110 (incarichi a contratto) del TUEL.

Tutte soluzioni che rappresentano una “pezza”, ma non risolvono il problema, lo procrastinano.

Una condizione sottovalutata o, peggio,  ignorata per decenni.

Emanare continue disposizioni legislative, presentate come una svolta epocale per il settore, senza rendersi conto delle difficoltà di ordine pratico, quali: apparecchiature informatiche obsolete, collegamenti Internet inadeguati agli adempimenti informatici richiesti quotidianamente, formazione specifica del tutto trascurata, personale ridotto al minimo, significa, voler poggiare un tetto d’acciaio su pilastri di cartone.

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