Il presidio dell’Immacolata di Sapri, nonostante non sia Covid Center, vista l’emergenza di posti letto in Campania nella prima decade di novembre, si è sobbarcato con professionalità e abnegazione la gestione dei contagiati del Golfo di Policastro. La seconda ondata della pandemia da Covid 19 non ha risparmiato il nostro Cilento e uno dei paesi ad avere le peggiori conseguenze è stato Casaletto Spartano.
Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, il piccolo paese contava moltissimi contagiati e anche il decesso di sei persone.
Antonio Del Bue, classe 44, il 13 di novembre è stato ricoverato presso il reparto Covid della Rianimazione del presidio ospedaliero di Sapri con la diagnosi di polmonite bilaterale da Covid 19.
Immediatamente intubato e collegato al respiratore automatico, dopo qualche giorno di ricovero l’equipe medica, guidata dal dottore Emidio Cianciola, decide di tracheostomizzare il paziente che il 19 novembre viene trasferito presso il Covid center del Ruggi di Salerno.
Dopo quasi un mese di cure Antonio riesce a negativizzarsi dal virus ma subentranti infezioni polmonari costringono il paziente alla respirazione automatica tramite la tracheotomia. I figli chiedono ed ottengono di continuare le cure presso il presidio ospedaliero di Sapri, diretto dal dottore Rocco Maria Calabrese e il 23 dicembre viene ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’Immacolata.
Isolato il batterio che non gli permette l’autonomia respiratoria e iniziata un’appropriata terapia antibiotica, il paziente, grazie anche ad una irreprensibile assistenza infermieristica, inizia a migliorare e l’8 di gennaio viene decannulato e messo in condizione di respirare autonomamente. Dopo una settimana di osservazione, ieri 14 gennaio Antonio ritorna a Casaletto Spartano a riabbracciare i propri cari.