Carenza di personale pressoni gli ospedali di Vallo e Agropoli. “Qualcosa è cambiato, ma non è abbastanza in quanto talune criticità rimangono forti e chiare e non si intravede una soluzione di continuità rispetto ad esse”. A dirlo Biagio Tommaso, segretario Nursind. “Oggi assistiamo ad una carenza di personale medico, in tutto il DEA, che rasenta in taluni casi l’interruzione di pubblico servizio, anche se di certo non per sua diretta responsabilità – prosegue il sindacalista – E’ il caso della chirurgia Vascolare, della Neurochirurgia e del Pronto Soccorso dell’ospedale di Vallo della Lucania, che oggi vivono gravi carenze d organico che non permettono il regolare svolgimento dei turni di lavoro costringendo i dirigenti rimasti a turni massacranti. E’ anche opportuno ricordare che le attività del DEA di I LIVELLO Vallo – Agropoli, abbiano ragione di esistere solo ed unicamente se in esso insistano le specialità previste dal DM 70/2015, e soprattutto in relazione al fatto che l’ospedale di Vallo della Lucania sia riconosciuto quale CTZ all’interno della rete traumatologica, cosa che prevede l’espressa presenza delle specialità di chirurgia vascolare e neurochirurgia, tra le altre, onde garantire la massima assistenza al paziente politraumatizzato”.
E aggiunge: “Sul fronte del personale infermieristico abbiamo assistito, e stiamo assistendo, ad un continuo tourbillon di unità che vengono e vanno, al netto delle cessioni dal servizio a vario titolo intervenute che fanno pendere la bilancia sempre più verso il negativo. Prova ne è il fatto che il personale infermieristico, già carente, di Vallo della Lucania debba essere utilizzato per il mantenimento dei livelli dei reparti COVID dell’ospedale di Agropoli. Difatti, per il giusto equilibrio tra turno di lavoro ed assistenza infermieristica, troviamo medici ed infermieri che continuamente debbano spostarsi da Vallo della Lucania ad Agropoli per prestare la loro opera nel Covid Center e lasciando, di fatto, scoperti i turni presso l’ospedale di Vallo della Lucania”.
“Questo stato di cose deve finire nell’immediato atteso che l’ospedale di Vallo rimanga punto di riferimento per tutte le reti dell’emergenza e per tali motivi debba avere il personale medico ed infermieristico necessario a svolgere la sua funzione di salvaguardia della salute di tutti i cittadini a sud di Salerno, mentre il Covid Center di Agropoli deve essere messo nelle condizioni di vivere di luce propria e non riflessa per tutte le attività che in esso siano state attivate”, asserisce Tomasco che chiede interventi a Regione ed ASL.