Linea ferroviaria Sicignano – Lagonegro: ira del comitato contro il consigliere regionale Cascone

La nota stampa de comitato

Di Comunicato Stampa

La Sicignano Lagonegro è inutile. Questo in sintesi il pensiero del consigliere regionale Luca Cascone che ha causato le ire del comitato che si batte per la riapertura della Sicignano Lagonegro che attraverso una nota non lesina accuse al presidente della commissione trasporti.

Alla fine i nodi vengono al pettine. Dopo anni di promesse e dichiarazioni volte a tergiversare, il consigliere Luca Cascone – colui che si faceva pubblicità elettorale sui bus – ha detto che la ferrovia non è una priorità.

Ci viene da ringraziarlo sentitamente per aver ratificato una cosa che, senza le sue illuminanti e argomentate parole, non avremmo mai compreso. Peccato che insieme all’ennesima beffa per una linea ferroviaria definita da De Luca prioritaria non più di cinque anni fa ci siano le tante incongruenze che fanno pensare ad una disinformazione di massima da parte della politica. Per riattivare l’intera tratta occorrerebbero, secondo lo studio ultimo, 160 milioni e non 300 (forse è stato fatto un errore di battitura sulla calcolatrice?). Inoltre il Comitato fa un plauso alla visione di futuro del territorio dimostrata da alcune istituzioni: a Battipaglia, Salerno, Agropoli, Vallo della Lucania, persino Sicignano, fermano i treni ad alta velocità, frecce ed intercity. Nel Vallo di Diano invece forse bastano gli autobus sostitutivi e le macchine private. Sicuramente sono più comodi per la vendita di spazi pubblicitari. Tale lungimirante visione si sposa anche con l’incentivo del turismo, che nel post-covid salirà ancor più alle stelle dato che in Cilento si arriva tranquillamente in treno da Roma, Torino, Milano, mentre per raggiungere il Vallo di Diano bisogna essere patentati e automuniti e conoscere bene il “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi. Senza considerare le persone a ridotta mobilità, non contemplate nella visione di futuro che si evince da alcune dichiarazioni. Facciamo appello ai consiglieri regionali Matera e Pellegrino, da sempre vicini alla causa ferrovia, affinchè si faccia chiarezza e soprattutto non si prendano in giro 100.000 abitanti. La ferrovia non risponde al quesito di utilità o meno: che serva è indubbio, che sia funzionale è certo. Il problema è la volontà politica. A proposito, in tempi di pandemia i bus sovraffollati hanno rappresentato un problema per tutte le Regioni. Siamo sicuri che il futuro sia su gomma? Altrove hanno accertato che non è così. Nel Vallo, in omaggio a Trenitalia, sono in ritardo.

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