Da lunedì 11, in base a quanto previsto dal decreto 5 gennaio varato dal governo Conte, un provvedimento ponte che ha solo la funzione di traghettare il Paese fino alla scadenza del 15 gennaio del precedente Dpcm 3 dicembre, torna la suddivisione dell’Italia per zone di colore. In base ai vari indici Rt, quindi, le Regioni verranno classificate in zona gialla rafforzata, arancione o rossa. E’ tuttavia probabile che una simile suddivisione, con le stesse regole, resti anche nel Dpcm 15 gennaio che sostituirà il precedent.
Secondo l’ultimo report Iss, per la terza settimana consecutiva l’indice di trasmissibilità Rt è in salita a quota 0,93, rispetto allo 0,90 della settimana scorsa e allo 0,86 di 15 giorni fa. L’incidenza settimanale è di 135 casi su 100mila abitanti. Un valore ancora molto lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale del tracciamento dei casi: per farlo, dovremmo arrivare a 50 casi ogni 100mila in 7 giorni. Sono ben 6 le Regioni con un Rt sopra 1 e 3 con un indice molto vicino. Quindi sono diverse le Regioni che rischiano di trovarsi in zona arancione a partire dalla prossima settimana.
Le possibili Regioni e Province autonome che si troverebbero in zona gialla rafforzata dovrebbero essere:
- Abruzzo 0,65
- Campania 0,78
- Lazio 0,84
- Molise 0,89
- Piemonte 0,71
- Provincia autonoma di Bolzano 0,76
- Provincia autonoma di Trento 0,71
- Toscana 0,79
- Sardegna 0,78
- Sicilia 0,93
- Umbria 0,8
- Valle d’Aosta 0,83
- Emilia Romagna 0,98
- Friuli Venezia Giulia 0,96
- Marche 0,99.
In zona arancione:
- Basilicata 1,09
- Calabria 1,09
- Liguria 1,07
- Lombardia 1
- Puglia 1
- Veneto 1,07.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a margine di un sopralluogo all’Ospedale del Mare a Napoli, attacca però la ripartizione dell’Italia in zone di rischio. “Zona gialla, zona rossa, arancione. Un giorno sì e un giorno no. Cose demenziali. Se chiedete a me oggi in che zona siamo, non ve lo so dire. Figuratevi un povero cristo di operatore commerciale, un albergatore che deve pensare. Servono scelte chiare ed applicabili, altrimenti con le mezze misure allunghiamo i tempi dell’epidemia mandiamo al manicomio un Paese intero”, ha aggiunto De Luca.