C’è stato un periodo, durato decenni, in cui Vallo della Lucania è stato un punto di riferimento importante per il Cilento. Centro di servizi, ma anche commerciale, su Vallo si concentrava l’utenza di gran parte del comprensorio. Oggi, però, se è vero che i servizi sono rimasti, il commercio vallese langue ed ha perso la sua centralità. A dirlo sono gli stessi esercenti, i cittadini e le forze politiche del territorio, alcune delle quali – anche per ragioni di opportunità – invocano politiche concrete per rilanciare il settore.
Il declino delle aree interne e la rinascita del commercio ad Agropoli
L’impressione, però, è che il declino delle aree interne sia irrefrenabile e che anche il commercio si stia concentrando in altre zone. Complici di questa situazione sono anche i cambiamenti del tempo e della società che hanno drasticamente messo in crisi le piccole attività che erano fiorenti sul territorio, favorendo invece l’e-commerce, i centri commerciali ed i grandi marchi. E questi ultimi non sembrano intenzionati a investire in piccoli centri per il cui rilancio non bastano le azioni intraprese a livello comunale ma sarebbero necessarie politiche concrete da parte di Governo e Regione.
La nuova centralità dell’Alto Cilento
E così la nuova centralità del territorio sembra essersi spostata nell’alto Cilento, nel triangolo formato da Agropoli, Capaccio Paestum e Castellabate, paesi che raccolgono un’utenza di oltre sessantamila abitanti.
E’ in particolare Agropoli ad essere divenuto un punto di riferimento importante. Quella che una volta era chiamata la “capitale del Cilento” per mero campanilismo, oggi sembra possa realmente ambire a tale ruolo, a discapito di altre città.
Agropoli, infatti, grazie ad una serie di politiche attuate negli ultimi anni e soprattutto alla sua posizione geografica strategica, sta vivendo un periodo di forte espansione demografica cui è legata una crescita commerciale, con tutte le conseguenze che essa potrà determinare sul tessuto sociale del territorio.
Indagini di mercato stanno inducendo i grossi franchising ad investire qui e la recente approvazione del Puc ha dato il “la” ulteriore all’insediamento di nuovi gruppi imprenditoriali.
Un dato su tutti è rilevante: la popolazione di Agropoli è oggi su carta a quota 22 mila unità, ma analizzando più approfonditamente i dati, tra residenti e dimoranti, si arriva a ben 26mila. Un numero destinato ulteriormente a crescere come ha spiegato il professore Moccia, l’architetto che ha curato insieme ad altri professionisti la stesura del Puc, il quale ha parlato per i prossimi anni di un incremento di quasi diecimila abitanti, fino a superare quota 30 mila.
A sud di Salerno Agropoli è la città che cresce di più. Lo dimostra il fatto che oltre il Sele è quella con il maggior numero di istituti bancari, istituti finanziari, attività commerciali e quella che ha visto un incremento di servizi pubblici e privati come le farmacie (5 attive e una sesta di prossima apertura) e uffici postali (2 con un terzo in arrivo). Dati, questi, che stanno inducendo grossi marchi ad investire sul territorio.
La svolta con il McDonald’s
Il punto di svolta sarà segnato dall’apertura del McDonald’s grazie ad una famiglia che già ha altre attività imprenditoriali sul territorio. La grande catena di fast food avrà un punto vendita a ridosso del centro, in un’area soggetta negli ultimi tempi ad una importante riqualificazione. Chi opera nel settore sa che aprire un McDonald’s non è cosa semplice e pertanto l’ok all’investimento basato su una serie di ricerche di natura economica, commerciale e demografica, ha creato un effetto domino che sta interessando molte altre aziende.
È in particolare la frazione Mattine, per anni snobbata, a vivere un momento di straordinario rilancio grazie all’idea degli anni passati di farla divenire un centro a vocazione commerciale.
Gli investimenti dei grandi marchi
Al confine con Capaccio Paestum, Mattine è la località con il maggior flusso di utenti, quella più facilmente raggiungibile e con maggiori possibilità di espansione. Qui si concentrano una serie di ambiziosi progetti e il periodo è quanto mai propizio per realizzarli. Il recovery fund, infatti, potrebbe portare a notevoli investimenti pubblici in questa zona: da qui partirebbe la bretella per collegare il Cilento all’A3 e qui potrebbe sorgere la stazione dell’Alta Velocità del Parco da realizzare sulla nuova linea che collegherà il Nord Italia alla Calabria, bypassando la costiera cilentana.
Non a caso marchi nazionali ed internazionali, da Piazza Italia ad Euronics, da Villa Bebè a Kashima, passando per i grandi supermercati, hanno già investito in quest’area e presto potrebbero inserirsi anche altre attività. Per fare qualche nome Leroy Merlin, Mediaworld e Lidl che aprirebbero tra Mattine (dove esistono già le infrastrutture e c’è un’area Pip tutt’ora incompleta e inutilizzata ma sbloccata dal recente Puc) ed altri snodi della città.
L’idea di un maxi parco divertimenti
Ma l’ipotesi che maggiormente affascina è quella di un maxi parco divertimenti che dovrebbe sorgere tra Agropoli e Capaccio Paestum. Le amministrazioni cittadine da tempo hanno avviato l’iter per permettere un simile insediamento al confine tra i due centri e degli importanti investitori stanno valutando concretamente questa ipotesi.
Quella che a molti sembrerebbe fantascienza in realtà è un’idea che potrebbe concretizzarsi nel breve o medio periodo.
Il ruolo della politica
Insomma il territorio sembra poter ambire ad un riscatto non immaginabile fino a poco tempo fa. Oltre ai privati, però, dovrà essere anche la politica a fare la sua parte per garantire anche la sopravvivenza delle piccole attività di altre zone del territorio e rilanciare ulteriori settori, dal turismo ai servizi.
Sotto quest’ultimo profilo Agropoli negli ultimi anni ha già visto un incremento dell’offerta. I servizi pubblici sono stati tutti mantenuti: l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, il Giudice di Pace, la compagnia dei Carabinieri che presto potrebbe essere ulteriormente potenziata, la Guardia di Finanza. La città, poi, presto avrà il commissariato di Polizia. Non va dimenticato, poi, che anche alcune importanti società erogatrici di servizi, come Enel, hanno investito su Agropoli.
Tutto ciò, unito agli ulteriori investimenti che pubblico e privato stanno pensando di fare, potrebbe rappresentare la definitiva svolta per questo lembo di Cilento.