Il 2020 di Santa Maria, Gelbison ed Agropoli

Anno memorabile per i colori giallorossi, rossoblu al decimo anno di Serie D, l'Agropoli si appresta a vivere il centenario

Di Bruno Marinelli

Non è stato semplice approcciarsi, per chi vi scrive, alla composizione di un articolo che riguarda l’anno 2020 calcistico. Una difficoltà pregnante non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello squisitamente tecnico. La vita, tuttavia, finchè va avanti deve svolgersi in continuità: questo è un pezzo della tradizione del nostro sito d’informazione al quale tanti nostri lettori sono affezionati. Per questo motivo l’imperativo, che nasce dalla mente e dal cuore, è fare del nostro meglio. Indubbiamente questo 2020, dal punto di vista sportivo, è stato l’anno della Polisportiva Santa Maria. La società presieduta da quel galantuomo che è Tavassi, personaggio quasi d’altri tempi, mosso da competenza ed etica imprenditoriale, ha finalmente varcato i confini della propria storia e per la prima volta è riuscita ad approdare al sogno di un campionato nazionale, la Serie D. Dopo la sospensione della stagione nel marzo scorso che comunque aveva visto la Polisportiva in testa, i tifosi giallorossi hanno potuto sognare ad occhi aperti anche in quest’inizio di campionato. A seguito dell’addio a Pirozzi, a cui va il plauso per esser stato l’artefice della scalata dalla Promozione alla Serie D, il presidente ed il ds Guariglia hanno puntato ad un cambiamento sulla panchina che non era prevedibile alla vigilia affidandosi al giovane, ma già esperto della categoria, Gianluca Esposito, ex Agropoli, società dove arrivò secondo in Eccellenza (con il rammarico di non aver vinto un campionato, che seppur non rientrasse tra gli obiettivi della dirigenza ad inizio anno, sembrava possibile) e perse la finale nazionale con il Brindisi (con il gran pienone al ”Guariglia” quel giorno di giugno 2019), ma soprattutto ex Sarnese dove aveva compiuto prodigi incredibili salvando una squadra che tanti davano per spacciata.

Esposito rispecchia, anche per il suo profilo equilibrato, oltre che per le sue abilità tecniche, un allenatore adatto alla filosofia del Santa Maria. Il resto è storia recente: 15 punti in 8 partite (da recuperare la sfida con il Troina), nel girone I di Serie D e piena zona playoff per una squadra che sta stupendo. Dal punto di vista delle motivazioni ha fatto bene alla squadra di Esposito probabilmente la sconfitta della prima giornata nel derby con la Gelbison, subendo una rimonta: da quel momento 7 risultati utili consecutivi incassando appena un gol, quello di Gaston Corrado del Castrovillari, una partita dove i cilentani meritavano ampiamente la vittoria. Santa Maria trascinato da bomber Maggio: azzeccatissimo l’ acquisto dell’ex Gelbison che aveva sulle spalle l’eredità di Margiotta. 7 gol per Mimmo, un gol ogni 99′: numeri impressionanti per un giocatore capace di segnare in tutti i modi. Un ruolo importante se l’è ritagliato in questa squadra, inutile pensare il contrario, Donato Capozzoli. Il fantasista di Aquara, giocatore da anni già adatto al professionismo, ha sciorinato ben tre assist e segnato un gol (nel 4-0 contro il Rotonda), ed è uno degli artefici della cavalcata giallorossa in Eccellenza. Bene ha fatto anche Ragosta, tassello d’esperienza, che ha bucato due volte la porta avversaria così come Tandara, giocatore che ha ritrovato Esposito dopo l’esperienza di Agropoli il quale, anche grazie al suo carattere da persona perbene, si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa finora, segnando già due volte. Non bisogna dimenticare, tuttavia, anche altri acquisti che finora si sono ben espressi come Bozzaotre, che è ancora un under, ma ha già esperienza da vendere, e Maio che è andato a completare un reparto di centrocampo molto valido, in un settore che nelle ultime stagioni era stato un po’ il tallone d’Achille della squadra giallorossa. La Gelbison, invece, ha piantato le radici in questa Serie D per il decimo anno consecutivo. I rossoblu hanno lavorato in questo 2020, ma anche nell’ultima parte del 2019, ad un doppio progetto, come ben fa a sottolineare il presidente Puglisi: una strategia d’impresa che si sposa con una visione territoriale e sportiva. Un bel messaggio questo della società che punta a creare sinergie in un territorio che ne ha bisogno, non solo dal lato sportivo. In campo la squadra si è comunque sempre fatta valere. Nel 2020 si sono avvicendati due allenatori: nella seconda parte della stagione scorsa sedeva sulla panchina Gigi Squillante, in questa invece c’è Pino Ferazzoli. Un inizio difficile quello del trainer di Sarno da novembre in poi, ma la svolta arrivò dopo la sconfitta che grida ancora vendetta con la Fidelis Andria per una dormita difensiva che costò un punto. Dopo di allora però la Gelbison riuscì a tirarsi fuori dalle secche della bassa classifica grazie agli otto risultati utili in nove gare, soprattutto per via delle fondamentali vittorie nel derby contro l’Agropoli e con la Nocerina, prima di giungere all’ultima partita del primo marzo 2020 vinta con grande prestigio sul Cerignola grazie anche ad un super gol di De Foglio, giocatore che ben si sta comportando anche quest’anno. Poi l’avvicendamento con Ferazzoli che probabilmente dispone anche di una squadra superiore dal punto di vista tecnico.

La vittoria importantissima nella prima giornata col Santa Maria segna anche la voglia di non mollare di una squadra che non ha mai rinunciato a creare il gioco con la sua mentalità. Una rimonta che però è stata anche subita con il San Luca, anche se in quella circostanza, piuttosto influenzata dall’espulsione dopo 26′ di Coulibaly con la Gelbison in vantaggio di due reti. Poi la sconfitta contro il Troina dove si poteva far di meglio, ma vanno menzionati anche i recenti successi contro Biancavilla ed Acireale, squadre di alta classifica che sono simbolo di una compagine alla quale sono mancati dei punti per viaggiare ancora più in alto. Tra i giocatori più in mostra dei vallesi indubbiamente, come da diversi anni ormai, capitan Uliano: un altro che in questa categoria ci va strettissimo. Di gol ne ha messi dentro 5, nonostante sia un centrocampista centrale. Bene sta facendo anche Coulibaly, due reti e tanta velocità per un giocatore che sta impressionando. Ci si attendeva molto da Tedesco, attaccante che ha lasciato il club, e Gagliardi, due centri a testa, quest’ultimo può trascinare la Gelbison, così come Figliolia, il quale aspetta di ripetere la grande stagione col Sorrento dello scorso anno. Infine, una menzione sull’Agropoli, negli anni scorsi grande protagonista del nostro resoconto di fine anno. E’ stato un anno di transizione per i delfini con la retrocessione dalla Serie D, seppur arrivata con metodi non eccellenti dal punto di vista federale e che hanno suscitato polemiche. Agropoli che comunque, con molta probabilità, sarebbe retrocessa (seconda retrocessione in quattro anni) anche se si fossero giocate tutte le gare rimaste, ormai affrontate con grande orgoglio da un manipolo di ragazzi. La società aveva iniziato la precedente stagione con i proclami del nuovo gruppo dirigente ed è finita in mano ad una sorta di autogestione pilotata dai tifosi che hanno permesso di salvare il titolo proprio a ridosso del centenario del 2021 grazie all’impegno di persone come Nicola Volpe, Saverio Prota e di tutti quelli che ci hanno messo la faccia, ma soprattutto i soldi perchè, inutile girarci intorno, senza quattrini non si canta messa nel calcio. Questo campionato di Eccellenza giocato finora è praticamente incommentabile con una manciata di partite giocate: rendimento buono in coppa Italia, un po’ meno in campionato con due pareggi dove si poteva francamente fare di più con Vico Equense e Faiano. Una compagine societaria che ha visto l’ingresso di Rosario Gaglione, personaggio di lungo corso nel mondo del calcio, il quale dispone delle competenze per rilanciare un’ Agropoli che ha acquistato dei giocatori validi come Kamana, Masocco, ma soprattutto riportato a casa bomber Vincenzo Margiotta e Landolfi, giocatori affezionati e legati alla loro città ed alla maglia, con una rosa da rinforzare nelle rotazioni. Tutta la città si aspetta una squadra che possa tornare a competere nelle categorie che merita, sarebbe un bel premio per una maglia ed una storia lunga 100 anni: un qualcosa che emoziona solo a pensarci.

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