Sulle tavole cilentane non possono mancare in questi giorni le pastorelle, a seconda della zona cambia il nome e qualche aroma aggiunto al ripieno, ma tutte le varianti sono deliziose. Una leggenda racconta che prendono il nome dai pastori che, nell’antichità preparavano questi dolcetti per la primogenita femmina nel giorno in cui veniva presa in moglie.
Come preparare la sfoglia
In un recipiente versare 1 kg di farina setacciata, al centro mettere 4 uova intere, un bicchiere di olio, e un bicchiere di vino bianco e 100 gr di zucchero semolato. Impastare energicamente e finire di lavorare la pasta su di un piano da lavoro preferibilmente il legno finchè la sfoglia non risulta elastica ed omogenea. Formare un panetto e lasciarlo riposare coperto da un cannovaccio per 30 minuti.
Per la farcia
Lessare 1 kg di castagne, se si preferiscono quelle secche, lasciarle a bagno per 24 ore prima di lessarle. Una volta cotte ridurle in poltiglia con un passaverdura manuale oppure uno schiacciapatate. aggiungere 500 gr di cioccolato fondente grattugiato, 200 gr di zucchero, 100 gr di cacao amaro in polvere, un bicchiere scarso di martini bianco, rum, anice… il liquore che più soddisfa il vostro palato.
Tirare la pasta fino ad ottenere una sfoglia di circa 2 mm di spessore, ricavarne dei quadrotti o dei cerchi ed adagiarvi sopra ad ognuno un cucchiaio di composta di castagne e ricoprire, chiudere e pizzicare nei 4 lati quasi a formare una stella. Friggere in abbondante olio fino a raggiungere una perfetta doratura.
A piacere decorare con zucchero al velo oppure miele di castagno e confettini colorati.
Nel basso Cilento, tipiche di Palinuro una variante farcita con fette di pera secche.