AGROPOLI. Da questa mattina sarà possibile firmare la petizione lanciata da un gruppo di genitori per chiedere la ripresa della didattica in presenza. «Non accetteremo più nessuna revoca sulla data nazionale di apertura delle scuole», avevano detto nei giorni scorsi lanciando un chiaro messaggio all’indirizzo del sindaco di Agropoli Adamo Coppola. Le firme verranno raccolte in piazza Giovanni XIII e si ipotizza già un evento di protesta per il prossimo 4 gennaio.
I motivi della petizione
Il motivo del dissenso dei genitori è così motivato: «Il forte senso civico – spiega la portavoce del gruppo, Eleonora Zaccaria – ci ha visto in prima linea insieme agli insegnanti, senza molto spesso la competenza o i mezzi. Ci ha costretto ad abbandonare i nostri figli davanti agli schermi nelle nostre ore di lavoro ed ora ci obbliga ad affrontare nuovi disagi psicologici dettati dal lungo periodo che questo isolamento sta comportando».
«E’ stato un sacrificio a cui siamo stati pronti fino a quando c’è stato il sacrificio di tutti – sottolineano i genitori – ma non è più così, gli unici a cui state chiedendo un sacrificio sono i bambini».
A tal proposito erano stati criticati alcuni atteggiamenti del primo cittadino Adamo Coppola che attraverso i social aveva sponsorizzato appuntamenti mondani capaci di creare inevitabili assembramenti. Ma non solo. Ad indispettire i genitori la scelta del sindaco di firmare una ordinanza con la quale si riaprivano gli asili privati ma non quelli pubblici.
Mamme e papà sono decisi a far ritornare gli studenti in classe. «I genitori di Agropoli non accetteranno più nessuna revoca sulla data nazionale di apertura delle scuole , se ciò non avverrà, oltre a procedere per vie legali, partirà con cortei, scioperi e boicottaggi a tutti gli eventi che realmente causano assembramento…altro che la scuola».
Le reazioni
Da palazzo di città per ora nessuna reazione. Ad Agropoli, fino ad oggi, si è registrato un solo caso di contagio tra gli studenti, una bambina asintomatica che comunque non ha contagiato i suoi compagni o docenti. Nonostante questo e la certezza del comitato di genitori che la scuola sia un luogo sicuro, non tutti sono d’accordo con le lezioni in presenza.
Così non manca chi contesta la proposta e chiarisce: «Io i miei figli a scuola non li mando». A conferma del fatto che non tutti siano favorevoli c’è l’esempio della vicina Capaccio Paestum dove, nonostante le scuole siano aperte, molti genitori hanno scelto di non mandare i figli a scuola.