Ex Cinema Myriam, Italia Nostra: progetto bocciato da Soprintendenza e privo di pareri urbanistici

"Non è stato necessario nemmeno l’intervento del Tar di Salerno per bloccare il progetto"

Di Comunicato Stampa

Non è stato necessario nemmeno l’intervento del Tar di Salerno per bloccare il progetto di variante dell’ex Cinema Myriam del Borgo di Capaccio Scalo.
Infatti, a seguito della costituzione in giudizio del Comune di Capaccio Paestum e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino, l’associazione ha appreso che il progetto è stato sospeso dalla Soprintendenza  con provvedimento del 13 novembre 2020 con la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento della istanza comunale.

La Soprintendenza ha ribadito quanto sostenuto da Italia Nostra che “considerato che la normativa della Zona A2 del vigente Prg, nel quale è ubicato il cinema preesistente (le zone G risultano quali sottozone della A2), certamente coerente con gli obiettivi di tutela di questa Soprintendenza, prevede soltanto interventi di tipo conservativo, quali manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro scientifico e risanamento conservativo, non risulta chiaro quali ambiti si applica, tenuto conto che tale normativa è finalizzata proprio alla conservazione del fabbricato che costituiscono l’agglomerato edilizio di interesse storico- artistico del Borgo della Riforma di Capaccio Scalo”.

Lo stesso Comune con successivo provvedimento del 18 novembre ha chiesto la sospensione dei termini della procedura amministrativa al fine di produrre ulteriore documentazione, non essendo in grado di controdedurre nel termine di 10 giorni assegnato.

Sotto il profilo urbanistico il Comune non ha nemmeno dimostrato di avere i pareri della Provincia per l’approvazione del progetto, che quindi è in una fase meramente endoprocedimentale e non definitiva che non produce alcuna lesione ad Italia Nostra ed agli altri interessi pubblici della cittadinanza di Capaccio Paestum.

Il Comune non ha nemmeno depositato in giudizio l’autorizzazione comunale che ha determinato l’illegittima demolizione del Cinema.

Tali circostanze sono state, peraltro, sottaciute alla cittadinanza capaccese, dai rappresentanti comunali che pure in incontri pubblici successivi al 13 novembre avevano rappresentato che esistevano tutti i pareri e la documentazione per la realizzazione del progetto di variante dell’ex Cinem Myriam.

L’associazione all’udienza del 9 dicembre ha chiesto termini per esaminare la documentazione con i propri tecnici e legali e il Tar ha rinviato l’udienza al 22 dicembre.

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