A Capaccio Paestum una strada intitolata all’ex sindaco Salvatore Paolino

E' stato il primo sindaco dell'era repubblicana

Di Emilio Malandrino

Ad undici anni dalla morte il Comune di Capaccio Paestum è pronto a ricordare con l’intitolazione di uno spazio pubblico Salvatore Paolino, primo sindaco dell’era repubblicana. Lo ha stabilito l’amministrazione comunale retta dal sindaco Franco Alfieri. Ad essere scelta per portare il suo nome è Via Capaccio Paestum, la strada che va dall’incrocio di Via Chiusa di Leone e Via Francesco Sabia a Piazza Tampone.

Nato a Capaccio il 3 settembre 1916 e deceduto a Salerno il 7 settembre 2019, Salvatore Paolino è stato sindaco dal 26 gennaio 1947 al 24 maggio 1952 e dal 27 maggio 1956 al 21 novembre 1960;  nonché assessore provinciale ai Lavori Pubblici dal 1965 al 1970. Ha ricoperto anche il ruolo, più volte, di consigliere comunale e provinciale.

Era stato insignito, il 20 dicembre 2007, di una medaglia celebrativa in ricordo della “Celebrazione del primo Consiglio comunale dell’Italia Repubblicana del Comune di Capaccio”, al quale (nel marzo 1946) aveva preso parte in qualità di consigliere.

“Tale riconoscimento – spiegano da palazzo di città – è dettato dall’enorme impegno che Salvatore Paolino ha profuso nella vita politica di Capaccio e dell’ente Provincia di Salerno. Infatti durante la sua lunga vita furono costruite importanti strade provinciali. Fu realizzato l’importante ponte sul Sammaro di rilevante importanza per l’economia di quelle zone. A Capaccio con il suo impegno fu realizzato, per la prima volta nella storia, il ponte alla foce del fiume Sele, che consentiva di collegare Capaccio con la Piana in destra del Sele, con le aree cittadine urbane del capoluogo Salerno, dell’Agro nocerino sarnese, del capoluogo di regione e con le province di Avellino, Benevento e Caserta. Furono in quel periodo provincializzate molte strade comunali in precedenza pressochè intransitabili. In un contesto sociale ed economico difficile, aggravato dalla concentrazione della proprietà fondiaria di pochi latifondisti che elargivano paghe basse ai braccianti e lavoratori della terra, nonché caratterizzato da un elevato livello di analfabetismo e disoccupazione, Salvatore Paolino si fece interprete dei problemi che affliggevano la popolazione e tutte le sue iniziative furono finalizzate a rimuovere gli ostacoli che impedivano lo sviluppo del territorio ed il miglioramento delle condizioni economiche e sociali della popolazione. Si fece portatore, in ogni sede, della difesa degli interessi degli ultimi ed in particolare dei disoccupati, degli inabili e dei malati”. 

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