Troppe morti all’ospedale di Agropoli, Basile: “investire sul personale”

Troppi 14 morti ad Agropoli? "Purtroppo analizzando i dati mi sento di dire che c'è una anomalia che deve essere studiata"

Di Gennaro Maiorano

Giovanni Basile, a capo del comitato civico Pro Ospedale di Agropoli ,interviene sulla polemica relativa al numero dei morti registrati nel covid hospital innescatasi tra il sindaco Adamo Coppola e il consigliere della Lega Gisella Botticchio. Fino a qualche giorno fa erano 14 i decessi. Un numero preoccupante secondo l’esponente della Lega, di tutt’altro avviso il primo cittadino che ha invitato a contestualizzare i dati precisando come in tutta la Provincia di Salerno si sono registrati ben 190 decessi; solo il 7% nel nosocomio agropolese, dunque un numero che risulterebbe molto limitato.

Un’analisi, questa, che Basile non condivide del tutto: “Il dato è giusto – esordisce l’avvocato agropolese – ma i 190 decessi nella Provincia di Salerno sono complessivi dall’inizio della pandemia e distribuiti su tutta le strutture ospedaliere della Provincia”. Un raffronto, quindi, che difficilmente può essere fatto considerato che il covid hospital di Agropoli è aperto da poco più di un mese e solo in questo periodo si sono registrati i 14 decessi, mentre i 190 della Provincia sono relativi al periodo da marzo ad oggi.

“I numeri sono numeri però possono essere usati e comunicati in modo da formare la mente delle persone – prosegue Basile – Capisco che il sindaco vuole tranquillizzare i cittadini ma purtroppo analizzando i dati mi sento di dire che c’è una anomalia che deve essere studiata”.

Il presidente del comitato pro ospedale conclude con una riflessione: “Chi ha ragione non sta a me dirlo. Secondo me si è sottovalutato l’impatto che devono avere strutture covid sul territorio, si è andati a investire poco sul capitale umano. A loro non posso attribuire delle colpe se qualcosa non va”. “Come politica dobbiamo impegnarci per cercare di migliorare una struttura che non è dispensatrice di morte ma al contempo non è una struttura perfetta”, conclude.

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