Ospedale di Agropoli, ennesima beffa: ridotti i servizi

"Una coperta troppo corta che se si usa per affrontare l'epidemia da coronavirus lascia necessariamente scoperte altre emergenze"

Di Ernesto Rocco

Il problema atavico dell’assenza di personale medico in Campania continua a determinare disagi e la conseguente soppressione di servizi anche nel comprensorio cilentano. Per affrontare l’emergenza covid, infatti, le aziende sanitarie sono costrette a limitare alcuni reparti, trasferendo il personale da una parte all’altra. Una coperta troppo corta che se si usa per affrontare l’epidemia da coronavirus lascia necessariamente scoperte altre emergenze. Sul territorio a pagare le conseguenze di questa situazione è già stato l’ospedale di Sapri dove è stato momentaneamente soppresso il reparto di cardiologia per ospitare i pazienti covid, con degenti e personale distribuiti altrove. Successivamente è toccato al “San Luca” di Vallo della Lucania, dove la medicina d’urgenza ha lasciato spazio alle persone affette da covid.

Ospedale di Agropoli: la situazione

Adesso, invece, tocca all’ospedale civile di Agropoli, le cui funzioni erano già ridotte all’osso, subire un ulteriore ridimensionamento. Il presidio ospedaliero di via Pio X, infatti, poteva contare soltanto sul pronto soccorso e la medicina generale. Qui c’è già stato lo stop ai ricoveri mentre ora sarà anche il pronto soccorso ad essere ridimensionato con il personale distribuito altrove.

Le reazioni della politica

A lanciare l’allarme Gisella Botticchio, consigliere comunale della Lega. «Il personale del Pronto soccorso di Agropoli da questa settimana va in aiuto ai reparti di malattie infettive-covid-19 e terapie intensive e sub intensive – accusa – Questa è la grande organizzazione dell’apparato politico regionale che ci amministra».

Per il consigliere comunale le responsabilità sono chiare, della politica regionale e di chi l’appoggia sul territorio. Di qui il monito: «Vergognatevi ancora una volta scherzate con la salute della povera gente». Il sindaco Adamo Coppola respinge le accuse al mittente e precisa di non essere a conoscenza di alcun provvedimento: «Se il pronto soccorso dovesse essere chiuso per mettere a disposizione il personale per l’emergenza covid lo accettiamo – dice il primo cittadino – è chiaro che se invece la chiusura dovesse essere definitiva non l’accetteremo in silenzio».

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