Il bando della Protezione Civile per medici da inviare in Campania si è rivelato un flop. Soltanto 156 sanitari hanno risposto all’avviso (meno della metà di quelli richiesti) ed ora, di questi, soltanto 27 sono stati reclutati. Motivo? C’è chi rinuncia e chi non ha i requisiti. Il risultato è che la carenza di medici permane e ovunque, anche nel comprensorio del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si avverte. Il problema, in realtà, era già atavico ma con l’emergenza covid si è aggravato ulteriormente.
In assenza di medici, infatti, è necessario spostare quelli in servizio da un reparto all’altro. E così a Sapri a pagarne le conseguenze è stata (momentaneamente) la cardiologia; a Vallo della Lucania la medicina d’urgenza dove, dallo scorso 4 novembre, sono stati sistemati i pazienti infetti dal coronavirus.
Non è indenne da questa situazione neanche l’ospedale di Agropoli, trasformato in covid hospital. Nelle dichiarazioni dei rappresentanti politici, all’indomani della sua apertura, era stato detto a chiare lettere che il pronto soccorso e l’unico reparto fino ad allora esistente, ovvero la medicina d’urgenza, avrebbero continuato a funzionare.
Di fatto, però, i posti letto di medicina sono venuti meno già nei giorni scorsi e anche il pronto soccorso si avvia al potenziamento. A lanciare l’allarme il consigliere della Lega Gisella Botticchio. “Il personale del Pronto soccorso di Agropoli da domani va in soccorso ai reparti di malattie infettive-covid-19 e terapie intensive e sub intensive – accusa – Questa è la grande organizzazione dell’apparato politico regionale che ci amministra”.
“Vergognatevi ancora una volta scherzate con la salute della povera gente, ignara dei vostri giochetti di palazzo”, dice il consigliere comunale di minoranza. Di fatto Agropoli è soltanto l’ultimo presidio ospedaliero del Cilento a subire gli effetti della carenza di medici.