Calcio femminile: madri e calciatrici ora si può

A poche ore dalla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne novità per le calciatrici che potranno diventare madri con maggiori tutele

Di Christian Vitale

Una notizia, negli ultimi giorni, sta interessando da vicino il mondo del calcio femminile. Si potrà essere, infatti, giocatrici e madri, binomio che spesso è stato in contraddizione, fermando cosi la carriera di tante calciatrici. Questa lieta news va ad anticipare la venuta del professionismo per il calcio in rosa, atteso in Italia per il 2022. Da ricordare, poi, che nel 2017 si è passati dalla possibilità di estendere i contratti su base triennale, rispetto a quelli di massimo 12 mesi previsti fino a quel momento.

Calciatrici e madri: ora si può

Lo scorso 19 novembre è stato deciso, con grande soddisfazione dalle atlete, che dal prossimo 1 gennaio 2021 alle calciatrici sarà garantito un minimo di quattordici settimane di congedo di maternità. Inoltre previsto un indennizzo pari ai due terzi dei rimborsi previsti in precedenza. È stata la FIFPro, la federazione internazionale dei calciatori professionisti, con l’appoggio della FIFA ad introdurre le nuove tutele per le giocatrici professioniste. Queste, finalmente, avranno il diritto di restare tesserate con il loro club durante l’intero periodo di maternità. Inoltre, nel caso nel corso della maternità i club dovessero rescindere il contratto, dovranno motivarlo dettagliatamente risarcendo la giocatrice con 6 mensilità.

Domani la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dopo i tanti gesti distesivi visti nel week-end nel mondo dello sport, tante saranno, nella giornata di domani, le attività volte a sensibilizzare ancora l’opinione pubblica. In particolare su un tema, ancora protagonista delle più devastanti violazioni dei diritti umani.


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